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GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO

Tumori: +37% sopravvivenza in 10 anni ma -2 milioni di esami nel 2020

Aiom: 'In Italia 3,6 milioni vivi dopo la diagnosi. Gravi gli effetti della pandemia'

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

04 Febbraio 2021 - 12:16

Tumori: +37% sopravvivenza in 10 anni ma -2 milioni esami nel 2020

ROMA (4 febbraio 2021) - Aumentano i pazienti che hanno superato il cancro: oggi in Italia sono circa 3,6 milioni i cittadini vivi dopo la diagnosi di tumore, con un incremento del 37% rispetto a 10 anni fa. Lo rileva l'Associazione italiana di oncologia medica, Aiom, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.

Aiom lancia però un allarme: a causa della pandemia sono oltre 2 mln in meno gli screening nei primi 9 mesi del 2020. I ritardi nelle diagnosi precoci, avverte il presidente Giordano Beretta, "possono causare un aumento della mortalità. I programmi di prevenzione siano riavviati quanto prima e finanziati con più risorse".  Il ritardo diagnostico accumulato, aggiunge Beretta, "si sta allungando ed è pari a 4,7 mesi per le lesioni colorettali, a 4,4 mesi per quelle della cervice uterina e a 3,9 mesi per carcinomi mammari. Sono le conseguenze indirette della pandemia".

"Solo" il 68% dei centri oncologici ospedalieri ha attivato un percorso di assistenza domiciliare oncologica, rileva l'Aiom, evidenziando come la forbice si allarghi spostandosi lungo la Penisola: al Nord le cure domiciliari sono infatti attivate dal 75% delle strutture rispetto al 58% del Sud. Nel nostro Paese, secondo i dati presentati al convegno nazionale sullo stato dell'Oncologia in Italia e illustrati nel 'Libro bianco 2020' di Aiom, sono attive 369 Oncologie: l'83% ha un servizio di supporto psicologico e sono significativi i passi in avanti realizzati nella definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali (PDTA), essenziali per garantire un'assistenza multidisciplinare. Sono stati deliberati dal 93% delle strutture, per un totale di 1.250 documenti: la maggior parte (1.045) copre i tumori della mammella, colon-retto, polmone e prostata, ma sono stati censiti anche 205 documenti sulle altre patologie.

Quanto alla ricerca, il 43% delle strutture ha dei coordinatori di ricerca clinica, ma quasi sempre queste figure, pur essenziali per la conduzione delle sperimentazioni cliniche, hanno una posizione lavorativa precaria. "Il 'Libro Bianco 2020' di AIOM rispecchia lo stato dell'Oncologia nel nostro Paese, fornendo un censimento del sistema assistenziale e definendo una costante e intensa collaborazione con le Istituzioni nazionali e regionali", sottolinea Massimo Di Maio, Segretario AIOM e Direttore Oncologia dell'Ospedale Mauriziano, Università degli Studi di Torino. Un altro dato riguarda infine i gruppi di cure simultanee, attivati solo nel 60% delle oncologie. Anche in questo caso, conclude Di Maio, "si passa dal 67% al Nord al 50% nel Meridione". (ANSA)

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