L'ANALISI
11 Gennaio 2021 - 09:14
MILANO (11 gennaio 2021) - In Lombardia «la scorsa settimana l'Rt si è improvvisamente innalzato a 1,24 e tenendo conto dei nuovi parametri ci stiamo sicuramente avvicinando alla zona rossa": così ha spiegato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a Sky TG24. «Mi auguro che questi numeri si invertano» ha aggiunto, ma se non avverrà il rischio della zona rossa è più che concreto. E in questo caso, la zona rossa prevede «la chiusura delle scuole», tutte. «Stiamo peggiorando in tutti i parametri».
La scuola «è sicuramente la questione più grave dal punto di vista sociale. Sicuramente dovremo concentrarci di più» secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana. «Noi - ha spiegato - abbiamo fatto tutto quanto era stato richiesto dal governo anche in merito al trasporto pubblico locale e saremmo pronti». «Avevamo fatto un progetto assolutamente preciso e ben fatto. Purtroppo però - ha aggiunto - l’improvviso peggioramento dei numeri ci ha costretto a cambiare opinione» sulla riapertura «e ciò ci dispiace».
Oggi nella riunione con il governo si valuterà «se all’interno delle singole zone vanno introdotte nuove restrizioni diverse da quelle che oggi esistono». Il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha spiegato criticando «l'ondeggiamento fra zone» di colore diverso, «Abbiamo potuto accertare con abbastanza sicurezza che ci sono dei comportamenti che non possiamo più permetterci. L'ondeggiamento fra zone gialle, arancioni e rosse - ha osservato - non porta a una stabilità. Credo che con i nostri tecnici dovremmo concentrarci sull'indivuduazione di quei comportamenti che sono assolutamente da escludere, di quelle attività che sono da non svolgere e ciò consentirebbe forse un comportamento più equilibrato, non così altalenante». «Così si può sapere con alcuni mesi di anticipo - ha concluso - cosa si può fare e cosa no».
Sulla campagna vaccinale in Lombardia «non c'è un ritardo perché questa non è una gara a chi arriva prima. Anzi, chi arriva prima rischia di trovarsi in difficoltà» secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana. «Abbiamo concluso con il commissario Arcuri un accordo in base al quale dovremo finire il primo giro di vaccinazioni il 28 gennaio e il 28 gennaio finiremo il primo giro di vaccinazioni. Poi dovremo fare il richiamo per cui, dato che deve essere svolto fra il 19esimo e il 23esimo giorno, dovremo avere la certezza di avere le altre dosi di vaccino, altrimenti c'è il rischio di aver fatto il primo giro e di non averlo per il secondo perché si è arrivati troppo presto. E quindi dover ripartire da capo». La Lombardia ha quindi tenuto le dosi per il richiamo «per essere sicuri che se iniziamo una operazione, la portiamo a termine». «Io - ha concluso - non capisco perché si debba in ogni caso creare una sorta di competizione che non ha senso». (ANSA)
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