L'ANALISI
09 Gennaio 2021 - 09:41
(foto Ansa)
ROMA (9 gennaio 2021) - «Non abbiamo mai fatto né una questione personale, né tantomeno di nomi. A noi va bene chiunque sarà in grado di garantire quella discontinuità che chiediamo ormai da mesi. Se è lo stesso Conte, o qualcun altro, esito di una nuova sintesi tra le forze di maggioranza, tutto sommato poco cambia rispetto all’enorme posta che è in gioco». Così la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova sul Messaggero, dove fa presente che «saggio sarebbe se invece di restare asserragliato nella sua torre d’avorio il presidente del Consiglio prendesse atto che questa esperienza di governo è conclusa e provasse a capire se si è in grado, tutti quanti e a partire da lui, di riscrivere un nuovo patto di governo; io credo lo capiscano anche i bambini che ormai questa è un’esperienza consunta e che a questa agonia bisogna mettere fine». Sul Recovery: «andare quanto prima in Cdm e approvare il Piano. Non siamo mai stati e non saremo noi a bloccarlo. Finché ci sarà lo spazio per migliorarlo lo faremo. Ma se il Piano puntuale non dovesse arrivare almeno 24 ore prima del Cdm, allora evitassero di convocarmi. Quel Piano non è di Conte, né di Gualtieri, né di Bellanova. È il Piano strategico di un Paese che si rimette in marcia». Poi, «il Mes serve al Paese e ai cittadini che hanno diritto ad una sanità che funzioni. Se tutto questo per i 5Stelle vale meno di un feticcio ideologico è un problema loro». «Se Bellanova e Bonetti si dimettono - conclude parlando di se stessa e dell’altra ministra di Italia viva, e della possibilità che Conte salga al Quirinale - verrà meno una delle forze che hanno dato vita a questo governo, la sua anima riformista, una componente politica che ha lavorato solo ed esclusivamente nell’interesse del Paese, ha posto temi seri e rilevanti, ci ha sempre messo la faccia. Quello che farà Conte non lo so». (ANSA)
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