L'ANALISI
08 Gennaio 2021 - 20:55
(foto Ansa)
ROMA (8 gennaio 2021) - Tensione tra gli alleati di governo al vertice sul Recovery plan. A quanto si apprende, il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone ha esordito criticando le bozze ricevute (non abbastanza dettagliate) e rilanciando con la richiesta del Mes e del Ponte sullo Stretto.
A lui avrebbe replicato con nettezza il ministro Roberto Gualtieri, spiegando che non si poteva presentare al vertice con il Piano di 130 pagine scritto senza prima aver concordato con i partiti le linee strategiche e aver capito se erano d'accordo o no con le modifiche già apportate dal Mef su richiesta dei partiti: se l'avesse fatto, Iv l'avrebbe attaccato per questo.
La riunione è stata allargata anche a due delegati per ognuno dei partiti di maggioranza. Lo si apprende da fonti parlamentari. Insieme a Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu) ci saranno i due esponenti di ciascun partito delegati a seguire il piano. Questa mattina è arrivata la convocazione per la riunione, alla quale dovrebbero prendere parte anche i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Enzo Amendola e Peppe Provenzano, oltre al sottosegretario Riccardo Fraccaro.
"Il Mes non riguarda il Recovery, punto". Lo dice Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, entrando a Palazzo Chigi per il vertice sul Recovery fund e commentando con i giornalisti la richiesta del Mes avanzata da Matteo Renzi. "Dentro questo Parlamento - aggiunge la capogruppo al Senato Loredana De Petris - non c'è nessuna maggioranza che possa approvare una mozione sul Mes e poi non ha nulla a che vedere col Recovery, sono due cose completamente diverse a meno che uno non voglia trovare pretesti". "Le risorse per la sanità nel Recovery - sottolinea Fornaro - sono aumentate da 9 a 19 miliardi".
Italia viva non porta un nuovo documento al vertice di governo a Palazzo Chigi sul Recovery plan, ma si presenta al tavolo con il testo presentato al ministero dell'Economia il 30 dicembre e composto da 62 osservazioni sulla bozza precedente del piano. A quanto si apprende, i renziani chiedono inoltre di avere maggiori dettagli sul piano aggiornato, dopo aver ricevuto ieri un documento di sintesi e una tabella.
"Il premier dovrebbe prendere atto che questa esperienza è al capolinea - afferma la ministra di Iv Teresa Bellanova - e dire se siamo in grado tutti di ripartire. Il tempo per quanto mi riguarda è finito: ora servono risposte. Sono mesi che chiediamo un accordo programmatico perché non si può andare avanti con un Dpcm o un decreto alla settimana. Noi critichiamo e avanziamo proposte: il punto è se le proposte vengono accolte. Prima del Cdm vogliamo vedere tutto il testo del Recovery plan per confrontarci con i nostri parlamentari. Sappiamo che c'è il tentativo di campagna acquisti in corso: purtroppo al premier non sta andando bene. Conte vuole misurarsi con la soluzione dei problemi allora non minacciasse di andare in Parlamento perchè in Parlamento bisogna andare, in Parlamento si va e si avanzano le proposte, se si ha il consenso si governa se no si passa la mano. Noi parleremo con un documento in modo che nessuno possa ricostruire retroscena. Non chiediamo posti in più ma soluzioni che non sono arrivate. Già oggi ci devono essere dei segnali molto chiari. Si cominci a scendere dal piedistallo. Qui nessuno è insostituibile, non lo sono io, non lo è Iv, non lo è neanche il presidente del Consiglio. Anche il Pd ha posto problemi poi se si vuole derubricare tutto perché si vuole isolare Renzi, facciano i loro giochetti. Anche Zingaretti in passato al tavolo con Crimi e Conte ha messo dei punti al tavolo per un un impianto programmatico. Ora sono risolti tutti i problemi?".
"La situazione del paese non tollera rinvii - taglia corto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti - e attendiamo sviluppi della situazione già nella giornata di oggi e domani. E' un passaggio fondamentale per gli sviluppi del governo che - sottolinea - noi sosteniamo con la massima lealtà".
Sulla questione del Recovery Plan è intervenuto anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. "La pandemia ha messo in evidenza la fragilità del sistema sanitario italiano - ha detto - fortemente indebolito da anni di definanziamento e di gestione carente che hanno impedito di formare ed assumere un adeguato numero di medici e di infermieri" e ha anche annunciato che "Fi predisporrà una proposta di rafforzamento del sistema sanitario italiano da presentare alle Camere mettere a disposizione del Paese. Abbiamo il dovere morale di ripensare, rafforzare e rilanciare il sistema sanitario italiano anche sfruttando le importanti risorse che arriveranno con il Recovery e auspicabilmente con il Mes".
"Questo governo deve andare avanti - rincara il ministro degli esteri Luigi Di Maio su Facebook - il Paese non può rischiare di cadere nell'immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza. Lavoriamo tutti a un patto di governo più articolato che dia certezze sui temi ad ogni forza politica - afferma - ma insieme a Giuseppe Conte che va rispettato e sostenuto. Se dobbiamo discutere di qualcosa - prosegue Di Maio - non discutiamo di poltrone ma di temi. Se la direzione è quella di individuare un percorso che porti a una maggiore efficienza e concretezza ben venga. Il MoVimento 5 Stelle - dice ancora - è la prima forza in Parlamento e deve farsi valere di più, proponendo ai nostri partner un nuovo patto per l'Italia anche con le riforme costituzionali e nuovi strumenti per sostenere famiglie, imprese e lavoratori, soprattutto autonomi, che sono quelli ad aver subito il colpo più grande dalla crisi". (ANSA)
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