L'ANALISI
18 Agosto 2020 - 18:18
ROMA (18 agosto 2020) - Se uno studente, un professore o una persona che lavora nella scuola avrà febbre che supera il 37 e mezzo o sintomi compatibili con il Coronavirus, sarà portato nella «sala Covid": si tratta di un locale interno ad ogni istituto scolastico, che dovrà essere predisposto da ogni preside per l’accoglienza degli eventuali casi con sintomi. Poi dovrà fare ritorno il prima possibile a casa e dovranno essere attivati i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti. Inoltre si sta studiando anche la possibilità di adottare test molecolari immediati, ovvero i test rapidi, per verificare subito la presenza del contagio e far scattare immediatamente le misure sanitarie. E' quanto prevede, in caso di sintomi riferibili al Covid da parte di studenti, docenti o personale scolastico, il Protocollo siglato nei giorni scorsi dal ministero dell’Istruzione e dai sindacati della scuola e integrato dal documento redatto in queste ore dall’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo del documento è di fornire un supporto operativo per la preparazione, il monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da Covid-19. Alle scuole si chiede di identificare i referenti per il Covid 19: nel caso vi sia un alunno sintomatico il docente avvisa il referente scolastico per il Covid-19 il quale chiama i genitori dell’alunno, il minore viene portato in una stanza di isolamento in compagnia di un adulto con mascherina di protezione. I genitori portano il ragazzo a casa e avvisano il medico e pediatria di famiglia.
«Sta purtroppo girando una grave fake news - fa sapere oggi il ministero dell’Istruzione sui suoi canali social - si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente. Il Protocollo di sicurezza prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile al 'ritorno al proprio domiciliò e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti».
La figura del referente è un modo anche per andare incontro alla richiesta dei dirigenti sul profilo della responsabilità penale. Una volta a casa lo studente e attivato il medico di famiglia questi avvisa la Asl e viene effettuato il tampone. Se il tampone è positivo il referente scolastico fornisce alla Asl i nomi di alunni e docenti che sono stati a contatto con il sintomatico 48 ore prima dell’insorgere dei sintomi. La classe e i docenti saranno messi in quarantena per 14 giorni dal giorno dell’ultimo contatto con l’alunno. Le aule saranno sanificate. L'alunno risultato positivo al test potrà tornare in classe solo dopo la guarigione ovvero dopo due tamponi negativi a distanza di 24 ore. Se c'è un elevato numero di assenze in una classe (almeno il 30-40%) il referente scolastico deve avvisare la Asl. Se un’intera classe viene posta in quarantena si attiva la didattica a distanza. Tutte queste misure dovrebbero rassicurare i dirigenti scolastici e fornire una griglia chiara di comportamento nel caso risultasse un contagio in aula.
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