L'ANALISI
CONGREGAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA FEDE
06 Agosto 2020 - 19:06
CITTA' DEL VATICANO (6 agosto 2020) - «Io ti battezzo»: è questa l’unica formula che si può usare. Le formule creative che usano il «noi ti battezziamo» sono un abuso liturgico e in quel caso il battesimo non è valido. È una vera e propria mannaia, quella della Congregazione della Dottrina della Fede che chiede, con l’approvazione del Papa, il rispetto dei riti e delle formule. Il rischio è quello di dovere 'ripetere' una valanga di battesimi, anche se questo non è preciso perché per il Vaticano è come se quei battesimi non fossero mai stati fatti. Starà soprattutto ai sacerdoti autodenunciarsi per le formule sbagliate per avvertire nel caso in cui sia stato impartito un battesimo non valido. A cascata non sarebbero validi, infatti, neanche gli altri sacramenti per i quali si chiede preventivamente il battesimo, dalla cresima al matrimonio, dalla comunione all’ordinazione sacerdotale. Ma in linea generale, a soccorrere quanti incappati nella formula sbagliata, c'è comunque il Catechismo della Chiesa Cattolica - fanno notare fonti esperte di diritto canonico - che sottolinea, dando, almeno per il passato, una via d’uscita: «Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non è legato ai suoi sacramenti».
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