L'ANALISI
20 Luglio 2020 - 07:19
BRUXELLES (20 luglio 2020) - Il presidente del consiglio europeo Charles Michel "ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e una 390". E' quanto ha anticipato il premier Conte, arrivando in hotel dopo la notte di trattative sul 'Next generation Ue'. "La soluzione da 400 miliardi" di sussidi nel Recovery plan "condurrebbe un maggiore sconto (rebates, ndr) per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto", ha spiegato. Il Consiglio europeo è stato aggiornato alle 16 di oggi.
Ancora nessun accordo. Dopo una lunga notte di consultazioni in vari formati fra i leader europei, seguita allo stallo avuto anche ieri nella terza giornata dei lavori del Consiglio europeo, il vertice a Bruxelles dedicato al Quadro finanziario pluriennale e al Recovery fund si prende una pausa di qualche ora per poi rialzare il sipario intorno alle 16. Alla ripresa dei lavori del summit, entrato oggi nella sua quarta giornata, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dovrebbe presentare una nuova proposta formale (negobox) che sarà basata su una dotazione di 390 miliardi di euro di sovvenzioni, ma con 'rebatè più bassi rispetto alla precedente. Si tratta di un importo inferiore rispetto ai 500 miliardi del progetto iniziale, considerato inaccettabile dai cosiddetti paesi frugali: Paesi Bassi, Austria, Svezia, Danimarca, ai quali si è unita la Finlandia. «Michel non ha anticipato null'altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi» di sussidi nel Recovery plan «condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto», ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al rientro in albergo dopo la lunga notte in Consiglio, facendo riferimento ai sussidi previsti dal Recovery plan e agli sconti - i cosiddetti 'rebatè - contenuti nel bilancio pluriennale per alcuni Paesi, tra cui i frugali. «In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo», ha aggiunto Conte. Quanto alla alla soluzione possibile sulla governance del Recovery fund che elimini il meccanismo di veto sui piani di riforma nazionali, il premier ha precisato che «abbiamo indirizzato il procedimento di verifica e controllo dello stato di avanzamento dei progetti secondo una più corretta soluzione, rispettosa delle competenze dei vari organi definite dai Trattati». L’attenzione è rivolta al nuovo round delle 16, come ha anche ricordato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz: «Terminati dei negoziati difficili, possiamo essere soddisfatti del risultato oggi. Si continua nel pomeriggio». (ANSA)
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