Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CORONAVIRUS. LA RIPARTENZA

Stati generali, Bonomi va all'attacco. Conte: 'Fase drammatica'

Ance: 'Lockdown mazzata finale, a rischio 60mila aziende'

Daniele Duchi

Email:

redazione@laprovinciacr.it

17 Giugno 2020 - 17:20

Stati generali, Bonomi va all'attacco. Conte: 'Fase drammatica'

ROMA (17 giugno 2020) - Al via la quarta giornata degli Stati Generali a Villa Pamphilj. La sessione vede al tavolo del Casino del Bel Respiro Confindustria, Ance, Anfia, Confapi, Confimi, Unimpresa, Confimpreseitalia, Confetra, Confservizi, Conflavoro Pmi Ucid, Finco, Cepi. Ad introdurre la sessione l'indirizzo di apertura del premier Giuseppe Conte. E' in corso l'intervento del numero uno di Confinfustria, Carlo Bonomi.

 "La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane", e ci sono stati "gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità". Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lo scrive su Twitter dopo aver partecipato agli Stati generali a Villa Pamphili: "Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee", sottolinea.

"L'impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni" scrive su twitter il presidente di Confindustria. E sottolinea: "Ora si onorino i contratti-debiti verso le imprese".

"Chiedo immediato rispetto per la sentenza della Magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione", aggiunge Bonomi.

"Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese. Da parte di questo governo c'è una costante attenzione per il sostegno alle imprese. Per noi l'impresa è un pilastro della nostra società". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando Confindustria agli Stati Generali.

"Da questo piano per il rilancio, noi, parallelamente, terminato questo ciclo di incontri, già dalla prossima settimana inizieremo a ricavare la versione finale. Non abbiamo tempo. Una volta ricavata la versione" definitiva, "andremo a declinare delle priorità, a dare una prospettiva diacronica ai progetti. Dopodiché ricaveremo il più stretto Recovery Plan - quello su cui chiederemo i finanziamenti all'Ue - che presenteremo a settembre". Lo spiega, al tavolo con Confindustria, il premier.

"Il quadro macroeconomico si presenta molto complesso: abbiamo capito tutti che questa emergenza avrebbe portato con sé alti costi, oltre che umani, economici e sociali. Peraltro da un confronto che manteniamo sempre aggiornato con le maggiori autorità economiche nazionali, europee, internazionali, abbiamo convenuto sul fatto che l'incertezza che si è scatenata non verrà sciolta certo nel giro di qualche mese". Così Conte nell'incontro con le associazioni datoriali a Villa Pamphilj.

"Qui ci sono dei problemi strutturali, se non li affrontiamo adesso difficilmente avremo un'altra occasione. E dobbiamo affrontarli assieme. Questo governo ha la chiara consapevolezza che non intende trattare i fondi Ue come il proprio tesoretto", afferma il premier. "Sarebbe sbagliato affrontare questa prospettiva con quest'atteggiamento", aggiunge.

"Con la riapertura delle attività non si è ripristinato un circuito dei consumi ordinario rispetto allo status quo ante. Proprio stamattina l'Istat ha pubblicato gli ultimi dati sul fatturato dell'industria ad aprile: sono cifre che fotografano una congiuntura drammaticamente difficile. Il fatturato è calato del 29,4% rispetto a marzo, del 23,9% nella media dello stesso trimestre del 2019, il calo del fatturato è esteso sia al mercato interno che a quello estero e questo raddoppia l'effetto discesa, la caduta". Lo dice il premier Giuseppe Conte alle associazioni datoriali a Villa Pamphilj.

Ance,lockdown mazzata finale,a rischio 60 mila imprese  - "Il nostro settore è in crisi da 12 anni. Siamo l'unico settore che ancora non è uscito dalla crisi del 2008: perché? Questo arresto della produzione dovuto al lockdown rischia di dare la mazzata finale alle nostre imprese". E' l'allarme lanciato dal presidente dell'Ance Gabriele Buia nel suo intervento agli Stati generali dell'economia. "Altre 60.000 imprese del settore (Cerved) e 300.000 lavoratori a rischio nei prossimi mesi (oltre alle 130.000 già perse in 10 anni di crisi)", ha detto Buia, sottolineando che "per farlo bisogna aver la forza di dire basta!"

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400