Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

100 ANNI DALLA NASCITA

Alberto Sordi, maschera dei pregi e dei difetti dell'Italia

E’ stato il volto di un Paese che ha faticosamente tentato di rialzarsi dal dramma della guerra

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

12 Giugno 2020 - 14:00

Alberto Sordi, maschera dei pregi e dei difetti dell'Italia

ROMA (12 giugno 2020) - Cento anni fa, il 15 giugno del 1920, nasceva, in una stradina del Rione Trastevere a Roma, una delle maschere più celebri della cinematografia e dell’arte italiana. Comica e tragica allo stesso modo, unica e riconoscibile, inimitabile, con la quale sono stati raccontati i pregi e soprattutto i difetti dell’italiano medio. Alberto Sordi, potremmo dire facendo un po' il verso a Pirandello, "era uno e centomila".

E’ stato il volto di un’Italia che ha faticosamente tentato di rialzarsi dal dramma della guerra, di un’Italia caciarona e tronfia negli anni della dolce vita, di un’Italia smargiassa e spaccona ingozzatasi negli anni del benessere, di un’Italia già sul sentiero della malinconia in quegli albori di una crisi tuttora imperante. Ha raccontato con Alberto, il compagnuccio della parrocchietta di "Mamma mia che impressione", l’invadenza esasperante dello sciocco bacchettone in pantaloncini e dalla chioma biondissima; con Oreste Jacovacci, il personaggio interpretato ne "La Grande Guerra" di Mario Monicelli, il pavido, il vigliacco richiamato alla prova dell’ardire; con Otello Celletti "Il vigile" borioso e altero per via della divisa tirata a lucido, fiero per quella rivalsa dopo anni di pernacchie all’osteria; con Onofrio Del Grillo il dandy ante litteram dedito agli scherzi e in fuga dalle responsabilità di blasone; con Nando Meniconi, protagonista di "Un americano a Roma", il giovane borgataro che sogna gli States, che si atteggia a cowboy ma le cui convinzioni cedono miseramente dinanzi ad un piatto di maccheroni.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400