L'ANALISI
09 Giugno 2020 - 10:37
TORINO (9 giugno 2020) - «Siamo terrorizzate, vogliamo capire». Le due figlie di Luciano Ollino, il sessantenne ucciso la scorsa notte sulla collina di Moncalieri (Torino) nella sua auto, dove i carabinieri l’hanno trovato legato e imbavagliato, si sono rivolte così ad un amico di famiglia. «Non riusciamo a credere che abbiano fatto fare una fine tanto terribili a nostro padre, non sappiamo nulla», si sono limitate a dire le due ragazze all’amico. La figlia più grande, che lavora in una finanziaria a Parigi, era rientrata da poco a casa. Quella più piccola, appena maggiorenne, studia ancora. Per loro il padre era l’unico punto di riferimento; la madre è mancata qualche anno fa per una brutta malattia. È stata proprio una ragazza a chiamare i carabinieri, ieri sera, non vedendo rincasare il padre, che era uscito intorno alle 17.
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