L'ANALISI
03 Giugno 2020 - 15:15
MILANO (3 giugno 2020) - Una decina di profili fake, dai quali sono partite minacce ritenute pericolose, sono stati individuati dai carabinieri del Ros che ora hanno chiesto principalmente a Facebook i dati dei reali titolari degli account. L’inchiesta della Procura di Milano per le minacce a Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya nel novembre 2018 e liberata lo scorso 9 maggio in Somalia, fa un passo avanti. Gli investigatori, coordinati da Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, hanno infatti scremato i molti messaggi di odio inviati alla ragazza via social e sono arrivati a isolarne una decina dietro i quali si anniderebbe un reale pericolo per l’incolumità della giovane. Messaggi però partiti da profili fasulli, aperti cioè con nikname, e in alcuni casi corredati da foto che richiamano a realtà vicine all’estrema destra e sui quali sono in corso accertamenti, primo fra tutti la richiesta dei dati al colosso fondato da Mark Zuckerberg.
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