L'ANALISI
25 Maggio 2020 - 20:35
MILANO (25 maggio 2020) - Sarebbero più di 6.800 le mutazioni comparse nel genoma del Coronavirus durante la sua corsa intorno al mondo: tra quelle più comuni, non ne è stata trovata alcuna che ne abbia aumentato la contagiosità, mentre la maggior parte potrebbe addirittura aver penalizzato il virus. Il più delle volte questi cambiamenti non sarebbero nati come risultato dell’adattamento del virus all’uomo, ma sarebbero stati indotti proprio dai meccanismi di difesa immunitaria delle persone infettate. A indicarlo è uno studio internazionale coordinato dall’University College di Londra e condiviso su bioRxiv, il sito che traccia gli articoli scientifici non ancora sottoposti a revisione per la pubblicazione su una rivista ufficiale.
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