L'ANALISI
03 Aprile 2020 - 12:29
Per fare pesto, salsa di noci, trofie e pansoti in tempo di Coronavirus, i dipendenti dello storico Pastificio Novella di Sori (Genova) a marzo e aprile riceveranno uno stipendio più alto e l’azienda ha donato 50 mila euro all’ospedale San Martino. «A tutti noi è chiesto di continuare a lavorare in condizioni difficili, di emergenza, dobbiamo e vogliamo andare avanti per senso di responsabilità, abbiamo chiesto ai dipendenti di seguire questa strada e quindi abbiamo deciso per l’aumento di stipendio» spiega Sofia Cavassa, responsabile della comunicazione e esponente della quarta generazione dell’azienda nata nel 1903 come bottega e oggi impresa con 100 dipendenti che produce pasta fresca, a partire dalle tipiche trofie che un tempo venivano fatte esclusivamente a mano, coinvolgendo le donne di Sori e dei paesi vicini, fino a quando negli anni Settanta una dei titolari inventò e brevettò la macchina per produrle. L’aumento è tra il 20 e il 30%. Con l’emergenza Novella ha adottato misure di sicurezza e ha allungato il ciclo di produzione a 24 ore. «Comporta un aumento dei costi ma consente di dimezzare le persone in azienda» spiega Cavassa. Inoltre è stata attivata una assicurazione aziendale che prevede, ad esempio, un sostegno alle spese di baby sitting. Misure di appoggio, anche se il fatturato con l’emergenza inizia a calare a causa di ristoranti chiusi e grossisti orientati a comprare prodotti a scadenza più lunga.
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