L'ANALISI
17 Marzo 2020 - 11:17
«Chiamate i carabinieri mi hanno rapita». Ha chiesto aiuto ai parenti all’estero, una 18enne di origini romene sequestrata e costretta a prostituirsi da una coppia di connazionali, un uomo di 33 anni e una donna, di 25. I due hanno costretto per mesi la giovane a prostituirsi prima in strada, e in seguito alle restrizioni anti-covid19, in un residence di Riccione, nel Riminese. Con l’aiuto della segnalazione di un parente della ragazza, residente in Svizzera, i carabinieri riccionesi hanno individuato subito il residence dove veniva tenuta segregata la giovane. Una volta sul posto i militari hanno trovato la ragazza in strada, scalza e agitata che era riuscita a scappare dall’appartamento approfittando di un attimo di distrazione dei suoi aguzzini. La coppia è stata rintracciata dopo poco e arrestata per sfruttamento della prostituzione e sequestro di persona. La 18enne ha confermato quindi tutte le accuse raccontando di come fosse stata portata a Riccione con la promessa di una vita migliore e invece subito avviata alla prostituzione.
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