L'ANALISI
24 Gennaio 2020 - 17:58
Una donna di 41 anni è stata trovata morta nella sua abitazione di Valenza, al civico 5 di via Carlo Albero Dalla Chiesa. È stato il marito, rientrando in casa dal lavoro, a dare l’allarme. Sul posto i sanitari del 118, che ne hanno constatato il decesso, e i carabinieri. Il cadavere presenta ferite alla testa che inducono gli inquirenti ad ipotizzare l’omicidio.
È avvolta nel mistero la morte di Ambra Pregnolato, maestra d’asilo di 41 anni uccisa nella sua abitazione di Valenza. A trovarla nel soggiorno di casa, la testa fracassata con colpi inferti con violenza, è stato il marito al rientro dal lavoro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che si trovano ancora all’interno dell’appartamento per i rilievi del caso. La tragedia al civico 5 di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. I carabinieri del Comando provinciale di Alessandria, agli ordini del colonnello Michele Angelo Lorusso, stanno ricostruendo la vita della donna, una figlia di 12 anni che era a scuola. I militari stanno ascoltando il marito, sotto choc, e nelle prossime ore raccoglieranno anche le testimonianze dei vicini di casa, dei famigliari e degli amici, chiunque possa contribuire a far luce sul delitto. Esclusa la rapina, nessuna altra ipotesi viene al momento scartata dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Alessio Rinaldi. «Mai paura N.A.» è la scritta che aveva sul braccio la donna, la passione per i tatuaggi e per il suo cane, Bruce. Un omaggio al Nonno Antonio, come lei stessa racconta nel suo profilo Facebook, i post dedicati alla preoccupazione per il lavoro, per la famiglia, per la vita di tutti i giorni. «Nonnino mio.... In questi giorni manchi troppo.... Maledetto quel giorno che si avvicina... Si fa sempre sentire. Sempre forte. Il dolore si sente nel petto, nello stomaco, nel cuore - è uno dei suoi ultimi messaggi social -. Ovunque. Ringrazio Dio ogni giorno per essere tua nipote. Per aver ereditato la tua forza e la tua enorme, incredibile generosità. Non cambierò mai. Un giorno ci rivedremo, nonno. E sarà bellissimo. Fatti sentire se puoi...». Erano le 22.06 del 17 gennaio, la scorsa settimana, e nessuno, probabilmente nemmeno lei, avrebbe immaginato che quel giorno sarebbe arrivato così presto.
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