L'ANALISI
16 Novembre 2019 - 14:52
In pochi mesi si sarebbero messi in tasca più di un milione di euro, con prelievi fraudolenti fatti dopo avere rubato bancomat e carte di credito durante la spedizione ai clienti. La banda di ladri è stata scoperta e smantellata dalla Polizia Postale dell’Emilia-Romagna, che con un blitz nel Centro Meccanizzato delle Poste di via Zanardi, a Bologna, ha arrestato in flagranza tre giovani 'trasfertistì di 22, 23 e 26 anni, tutti campani. Già processati per direttissima, sono stati condannati a pene che vanno dai 10 mesi ai 13 mesi di reclusione. L’indagine, coordinata dal pm Flavio Lazzarini, è nata da segnalazioni di alcuni istituti di credito che, dal marzo di quest’anno, hanno denunciato la sottrazione dal circuito di spedizione di numerose carte elettroniche di pagamento. Bancomat e carte risultavano essere state poi utilizzate per sottrarre ingenti somme di denaro ai clienti, tutti puntualmente risarciti dalle banche stesse. Le vittime, circa 550, erano in gran parte residenti nel Bolognese e l’ammanco supera il milione di euro solo per uno degli istituti coinvolti. Gli accertamenti della Polizia Postale, anche con l’utilizzo di telecamere nascoste, si sono concentrati sulla struttura di via Zanardi che è il centro di smistamento regionale delle Poste: un’area di circa 40.000 metri quadri dove transitano ogni giorno un migliaio di addetti. A fine ottobre i tre sono stati sorpresi a rubare all’interno della struttura e, dopo un breve inseguimento, sono stati arrestati.
Secondo quanto è stato ricostruito, dopo il furto i ladri contattavano al telefono i clienti in attesa delle carte, spacciandosi per funzionari bancari. Rassicurandoli sull'imminente recapito del documento elettronico, li invitavano a confermare il 'pin': non a voce, per motivi di sicurezza, ma digitandolo sulla tastiera a multifrequenza. Il codice veniva quindi decriptato e utilizzato per effettuare i prelievi fraudolenti. L’indagine prosegue per chiarire in che modo i tre riuscissero a entrare nel centro e soprattutto a individuare le buste con i bancomat. Gli investigatori non escludono l'esistenza di complici o basisti. La Polizia ricorda che nessuna banca chiede ai propri clienti di fornire il 'pin' al telefono e che è possibile richiedere l’invio delle carte elettroniche non al domicilio ma presso la propria filiale, procedendo poi al ritiro personalmente.
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