L'ANALISI
15 Novembre 2019 - 08:36
Molti impiegati comunali di Taormina erano a conoscenza del maxi peculato commesso da un avvocato e dall’ex dirigente del Servizio idrico che, negli anni, si sono appropriati di oltre un milione versato dagli utenti morosi per saldare le bollette dell’Acqua. Lo sottolineano le Fiamme Gialle che hanno scoperto l’ammanco, arrestato il legale, Francesco La Face, e notificato il divieto di dimora all’ex dirigente Giovanni Coco, ora in pensione. La conoscenza dell’accordo criminale tra i due emergerebbe dalle intercettazioni. Nessun dipendente comunale, però, ha denunciato la vicenda. Secondo gli inquirenti, proprio grazie ai suoi rapporti con il responsabile del Servizio idrico, il legale sarebbe riuscito a mantenere l’incarico, sin dal 1995, nonostante i vari avvicendamenti delle amministrazioni comunali. Le Fiamme Gialle hanno effettuato un sequestro per equivalente di beni per 817.000 euro. Sotto sequestro sono finiti tre immobili di proprietà del professionista e, tra le altre, le somme maturate dall’ex dirigente, in pensione da un anno, a titolo di trattamento di fine servizio.
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