L'ANALISI
25 Ottobre 2019 - 17:04
Nel sangue e nelle urine ci sono nuove «firme chimiche» del nostro regime alimentare. Tracce che oggi permettono di dare uno strumento per migliorare la dieta che si segue tutti i giorni. A trovarle sono stati i ricercatori della McMaster University che raccontano di questo loro lavoro in una pubblicazione sulla rivista scientifica Nutrients. Per un periodo di due settimane, i ricercatori hanno studiato due diete contrastanti: una dieta ricca di frutta, verdura, carni magre e cereali integrali e l’altra, invece, una dieta occidentale contemporanea, ricca di grassi trans, alimenti trasformati, carne rossa e bevande zuccherate. I ricercatori sono stati in grado di trovare un panel di metaboliti nelle urine e nel sangue che era correlato al consumo di frutta, verdura, proteine o fibre da parte dei partecipanti alla ricerca. Lo studio, spiega Philip Britz-McKibbin, docente presso il Dipartimento di Chimica e Biologia Chimica della McMaster University e ricercatore principale dello studio, va ad affrontare uno dei temi prioritari dell’analisi delle abitudini alimentari che fanno i medici, cioè il fatto che si basano su errori umani, dimenticanze e omissioni da parte dei pazienti. "Questo è stato un grosso problema nella ricerca nutrizionale e potrebbe essere uno dei motivi principali della mancanza di progressi reali nelle scienze nutrizionali e nella prevenzione delle malattie croniche", dice.
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