L'ANALISI
09 Settembre 2019 - 19:27
Dello storico teatro milanese di via Sangallo dove si sono esibiti attori e comici da Walter Chiari a Dario Fo, da Beppe Grillo a Claudio Bisio fino a Elio e le Storie Tese, è rimasto solo il nome. Al posto delle poltroncine rosse e del grande palco, c'è una tensostruttura verde alla periferia di Milano che per giunta avrebbe dovuto essere demolita. Ma invece, per la violazione di norme edilizie, è stata sequestrata. Così questa mattina la Polizia locale assieme al personale della polizia giudiziaria in quota al dipartimento salute, ambiente e lavoro, ha piombato i tre ingressi del Ciak e messo i sigilli alla struttura. L’operazione è stata coordinata dal pm Francesco De Tommasi, che ha aperto una inchiesta in cui si contesta il reato di mancata demolizione di opere abusive. Infatti quella maxi palazzina mobile, erede di un teatro diventato celebre nel panorama artistico italiano negli anni '70, doveva essere rasa al suolo. Invece si è scoperto che era stato aperto un cantiere per riscostruirne una nuova, non molto diversa, e per giunta senza alcuna autorizzazione comunale. Secondo la ricostruzione, una dozzina di anni fa, a causa del mancato rinnovo del contratto di affitto del proprietario dello stabile di Città Studi, il teatro milanese fu costretto a trasferirsi e a trasformarsi in un palatenda di 1.600 posti ospitato nel cortile della Fabbrica del Vapore. Nel 2013 poi una nuovo trasloco: un maxi tendone ancora più grande viene aperto in viale Puglie, tra il parco dedicato al giudice Emilio Alessandrini e il Mercato delle Pulci che si tiene la domenica e che crea non pochi problemi al quartiere essendo crocevia di commerci anche illegali. La tensostruttura, che ha ospitato di recente le serate live di X Factor, avrebbe dovuto essere smantellata lo scorso dicembre. Il Comune però, per evitare di cancellare il programma e consentire di far andare in scena tutti gli spettacoli, ha concesso una autorizzazione temporanea fino almeno alla fine dello scorso maggio. Dopo di che era prevista la demolizione su cui era stata data una proroga fino a settembre. I tecnici dell’ufficio urbanistica, però, si sono accorti che una nuova tensostruttura era in via di costruzione senza permessi. Da qui l’indagine della Procura e il sequestro di stamane. Freemantle, che produce il talent e non è l’esercente del teatro Ciak, in una nota ha sottolineato che «qualora dovesse essere accertata la commissione di eventuali abusi o irregolarità», lei e X factor sarebbero «le prime e principali danneggiate». La società è comunque «al lavoro» per assicurare che il programma «non subisca interruzioni in conseguenza di quanto accaduto».
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