L'ANALISI
24 Luglio 2019 - 09:30
Quando nei mesi scorsi i carabinieri di Reggio Emilia iniziarono a indagare, acquisendo atti negli uffici pubblici, la dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, si rivolse al Garante regionale per l’infanzia per bloccare l’inchiesta, dicendo che l'attività dei militari stava di fatto intralciando i procedimenti sui minori. È uno degli elementi che risulta dalle carte dell’inchiesta 'Angeli e Demonì sugli affidi illeciti nel Reggiano. Anghinolfi, una delle figure centrali della vicenda, è agli arresti domiciliari. Il fatto che Anghinolfi si rivolse al Garante emerge da intercettazioni. Emerge anche che alcuni genitori, a cui erano stato tolti i bambini, contatattarono lo stesso Garante, chiedendo un aiuto per le loro situazioni. Il Garante chiese allora al servizio sociale della Val d’Enza una relazione sui fatti.
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