L'ANALISI
07 Luglio 2019 - 16:49
TREVISO (7 giugno 2019) - L’Unesco fa entrare nel patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano, non il vino, ma è indubbio che questo sia anche un premio al campione del 'Made in Italy'. Il Prosecco è infatti il vino italiano più bevuto nel mondo, spopola in paesi come la Gran Bretagna, dove quasi una bottiglia di bollicine su tre ha questa etichetta, e all’estero è ormai quella che una volta era Via Veneto a Roma, il simbolo della 'Dolce Vita', come ha ricordato recentemente la Uiv (Unione Italiana Vini).
«Oggi è una giornata storica per il Veneto e l’Italia intera. Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono finalmente, e giustamente, patrimonio dell’umanità. Un grande riconoscimento che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale. Una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che più caratterizza l’eccellenza del nostro made in Italy». Il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio commenta con soddisfazione da Baku l'iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista mondiale Unesco dei siti patrimonio dell’umanità. «Questo risultato arricchisce l’insieme dei siti e beni italiani presenti nella prestigiosa lista Unesco - sottolinea Centinaio - e conferma, ancora una volta, la grande attenzione mondiale nei confronti del patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto e contribuito a questo successo. Il mio plauso va alle autorità italiane che, a tutti i livelli, hanno profuso i loro impegno verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, condividendo e tutelando i valori della cultura, della scienza e dell’educazione. Questo riconoscimento è un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità».
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