L'ANALISI
17 Febbraio 2018 - 14:27
In una chiesa gremita ,con tante persone vestite come i super eroi amati, si sono svolti a Torino i funerali di Bea, la bimba di otto anni morta il giorno di san Valentino per una malattia rarissima che le aveva provocato l'irrigidimento delle articolazioni. "L'insegnamento di Bea - ha detto il parroco nell'omelia - ci ha dimostrato che se per qualche motivo il nostro corpo può diventare di pietra, il cuore non lo diventa mai e il suo cuore ci ha parlato attraverso i suoi occhi".
Durante la funzione è stato letto uno scritto dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. «E' un lutto che colpisce tutti. La scomparsa di questa bambina, la sua malattia rara ricordano a tutti noi che la vita è un mistero profondo. La breve esistenza di Bea, la sua storia travagliata hanno suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione; hanno provocato tanta gente a pregare - ha aggiunto - e a compiere gesti concreti di carità. Questi sono segni di quella 'tenerezza di Dio che ci accompagna sempre, nella sofferenza come nella gioia e nel ritrovarci fratelli». Al termine, sono stati lanciati in aria tanti palloncini colorati.
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