L'ANALISI
23 Febbraio 2017 - 20:17
Il suicidio di Tiziana Cantone, giovane donna di 31 anni che si tolse la vita nel settembre scorso dopo la diffusione in rete di alcuni personali video hard senza il suo consenso, provoca un intervento del Garante per la Privacy. Dall'istruttoria emergerebbe che due dei principali motori di ricerca, Yahoo e Google,hanno ancora pagine indicizzate sulle quali sono pubblicate foto e video pornografici associati al nome della donna.Il Garante chiede ai colossi del Web di giustificarne le ragioni.
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