L'ANALISI
20 Luglio 2015 - 11:22
GIAPPONE - Settant'anni dopo la fine del conflitto mondiale, una multinazionale giapponese si scusa con i prigionieri americani di guerra per i lavori forzati a cui li costrinse. Le uniche scuse per quanto accaduto allora erano arrivate finora solo dal governo giapponese. Ora a farlo è Mitsubishi, scegliendo di porgerle al 94 enne californiano James Murphy. "Per 70 anni da quando la guerra è finita", ha detto Murphy, accettando le scuse "i prigionieri di guerra che lavorarono per le compagnie nipponiche hanno chiesto una sola cosa: le scuse".
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