L'ANALISI
12 Maggio 2015 - 15:39
ROMA - "Il fatto che a 32 anni dalla scomparsa di mia sorella Emanuela ci sia ancora un muro di omertà in Vaticano fa pensare che sia in atto un ricatto nei confronti di chi all'epoca era a conoscen- za della vicenda". Così Pietro Orlandi lasciando la procura,dove ha preso le carte sulla richiesta di archiviazione per 6 persone sollecitata dai pm. "Abbiamo pochi giorni per presentare opposizione- ha spiegato - senza la prova che mia sorella è morta continuerò a cercarla". In Vaticano "fa comodo chiudere la vicenda per sempre".
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