L'ANALISI
17 Aprile 2015 - 17:07
ROMA - "La condanna a morte di Di Matteo era stata decretata da Cosa Nostra e dai Servizi perché stava arrivando a svelare rapporti costanti ed era peggio di Falcone". Così il pentito Carmelo D'Amico al processo sulla trattativa Stato-mafia, riferendo che pure l'ex pm Ingroia era nel mirino degli 007 e che "Provenzano era protetto da Ros e Servizi". D'amico ha poi aggiunto di aver saputo dal boss Rotolo, che "spinti dai Servizi i ministri Mancino e Martelli si rivolsero a Ciancimino, tramite Cinà, per arrivare a Riina e Provenzano".
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