L'ANALISI
26 Dicembre 2014 - 17:06
ROMA - "Non credo di essere un 'eroe' ma so per certo di non essere un 'untore'. Sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato. Una delle cose più belle che ho letto in questi giorni è un articolo online che parla di solidarietà, di rispetto, di dignità".Così il medico italiano di Emergency ricoverato allo Spallanzani di Roma, dallo scorso 25 novembre. E ancora: "Non posso non pensare ai miei colleghi di Emergency che, anche ora, sono in Sierra Leone cercando di fare sempre di più e meglio contro l'Ebola".
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