L'ANALISI
03 Dicembre 2014 - 16:48
GROSSETO - Sulla nave "come comandante, sono il primo dopo Dio". Così Francesco Schettino ha risposto al pm Leopizzi, nel secondo giorno del processo in corso a Grosseto per il naufragio della Costa Costa Concordia, nel gennaio 2012. "Tardai a dare l'allarme - ha risposto - per fare arrivare la nave più possibile sotto l'isola", altrimenti i passeggeri "si sarebbero buttati in acqua" quando la Concordia era in alto mare. "Non ho mai privilegiato la nave rispetto alla vita umana", ha aggiunto. Secondo la procura, l'ex comandante merita una condanna a 20 anni.
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