L'ANALISI
02 Dicembre 2014 - 13:11
GROSSETO - "Volevo prendere tre piccioni con una fava". E' quanto ha affermato l'ex comandante della Concordia,Schettino, per spiegare la manovra di avvicinamento al Giglio. Il"primo piccione"era per Tievoli, "che per tramite del comandante Bosio mi ricordò del passaggio sotto il Giglio che doveva essere compiuto, e che era stato chiesto due crociere prima". Inoltre, Schettino ha detto che con l'inchino al Giglio voleva salutare Palombo, comandante in pensione con casa sull'isola, ottenere una "utilità commerciale".
"L'avvicinamento all'isola favorisce l'aspetto commerciale" anche per questo venne deciso di "accostare" la Concordia all'isola del Giglio: così Francesco Schettino al pm Leopizzi, che ha aperto l'esame dell'imputato partendo da come venne deciso e gestito l'avvicinamento al Giglio. Costa fu informata del mutamento di rotta? Schettino ha detto che "nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata". "Il comandante può cambiare rotta e non ha l' obbligo di informare l'armatore".
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