Al CremonaPo le premiazioni per i messaggi di San Valentino

Allegra, emozionante, divertente, commovente: così è stata la serata di martedì 17 febbraio al CremonaPo per la festa di S. Valentino, a cura del giornale La Provincia, durante la quale sono stati premiati gli autori dei messaggi inviati in redazione. Michelangelo Gazzoni, voce impareggiabile di tante serate di vita cremonese, da par suo ha fatto da guida sotto il segno della semplicità, della tradizione, dei valori veri, del dialetto: poco spazio alla retorica e largo al senso pratico, come richiede la vita di tutti i giorni, come impone la tradizione cremonese, che lo stesso Gazzoni ha ricordato attraverso le poesie di Alfredo Pernice.

Colonna sonora affidata ad una band che più cremonese non si può, I Pit Pot (Stelvio Boiocchi alla fisarmonica; Giuseppe Barboglio, chitarra e voce; Giuseppe Brugnoli al basso; Antonio Scazzolialla batteria; Angelo Mozzial clarinetto; Aurora Canesi e Ivana Zinile due vocalist) che hanno dato spettacolo, interpretando brani del loro vasto repertorio (da Questo amore splendido a Rosamunda), e altri — in dialetto — scritti dall’ex direttore de La Provincia Luciano Dacquati.

E poi loro, i protagonisti: i lettori premiati, ai quali è andato il saluto del direttore de La Provincia, Vittoriano Zanolli. I loro messaggi sono stati letti (e artisticamente interpretati) dalla voce elegante di Emy Mori e accompagnati dagli applausi del pubblico che non si è perso un istante. Poesie, lettere, sms tutti uno più bello dell’altro. Emozionato Silvio, di Alfiano, che ha dedicato il suo pensiero alla moglie che non c’è più; grandioso Davide di San Felice, 8 anni (sì, 8 anni), accompagnato da papà e mamma. Le sue parole sono state per la sua amica Chiara: «...quando la vedo, non mi ricordo più le tabelline».

E poi Diego, che ha chiesto tramite La Provincia alla sua Elisa di sposarlo. E lei ha detto sì.

Infine Roberto Brunelli, di Cingia, accompagnato da papà Sergio e mamma Rosanna. Non vedente, ha letto in braille la sua poesia per il suo grande amico (che è anche parte della sua vita): Jhosh, un labrador nero, di otto anni. A Roberto e a Jhosh è andato idealmente l’abbraccio caloroso di tutto il pubblico e, di certo, di tutti i lettori de La Provincia.