Prigioniera alle cime tempestose di Castelrocchero (Asti) e dichiarata «un caso disperato» dal medico della Clinica Villa Annunziata, sono giunta a Capralba con poche speranze di recupero da una depressione che mi aveva colpito dopo una lunga malattia e la morte di mia madre e successivamente la morte di mio marito, stroncato in pochi mesi da un tumore al pancreas e lasciandomi completamente sola, senza più voglia di vivere. Tutti gli operatori della Residenza Guerreschi mi hanno accolta come una persona di famiglia, con tanto affetto e cordialità, sempre molto attenti ai miei bisogni e quelli di tutti gli altri ospiti. Il sostegno costante di tutti mi hanno portata al recupero graduale del mio stato psicofisico, fino al raggiungimento di una completa autonomia e determinazione che non ricordavo più di possedere. Ora sono una persona felice, felice di vivere e ho scelto la piccola Capralba come mia nuova residenza, lasciandomi alle spalle Milano ed i suoi tristi ricordi. Vally Tampieri (Capralba)