Dal confronto di giovedì scorso in piazza del Comune tra Gianluca Galimberti e Oreste Perri emergono due personalità profondamente diverse e differenti modi di interpretare l’attività amministrativa. Il volto nuovo del centrosinistra locale, ispirato, vola alto, a volte troppo. La sua formazione personale lo induce a coltivare una concezione salvifica della politica. Il nome della sua lista civica, ‘Fare nuova la città’, esprime compiutamente origine e scopo della candidatura di Galimberti, che è convinto che occorra reinventare Cremona per rilanciarla. La sua candidatura è la naturale prosecuzione dell’impegno del professore nel volontariato, un impegno declinato su base molto più ampia e nell’interesse dell’intera collettività. Il tono talvolta messianico del suo eloquio è in sintonia con la missione che Galimberti s’è dato. Peccato che una spinta ideale così forte lo allontani dalle piccole questioni quotidiane, quelle che la gente comune sente sulla sua pelle e che fanno la differenza nella vita di tutti i giorni di ognuno di noi. Pensiamo ai marciapiedi sconnessi, ma non solo. Interrogato sulle soluzioni da adottare per rendere la città più sicura, il candidato del centrosinistra ha suggerito più parchi giochi. Alla medesima domanda Oreste Perri ha risposto annunciando il potenziamento della videosorveglianza nelle vie d’accesso alla città e in periferia. Il pragmatismo ha aiutato il sindaco a trovare soluzioni semplici a problemi complessi. La concretezza è sicuramente un pregio, ma diventa un limite quando l’orizzonte è circoscritto al futuro prossimo. Perri ha ricordato le promesse mantenute, gli obbiettivi centrati e i progetti in corso d’opera, ma ha glissato sulla città che immagina. Un pizzico di idealità, magari mutuata da Galimberti, gli avrebbe tolto il piombo dalle ali e consentito di spiccare il volo. Gli italiani diffidano dei venditori di fumo e delle promesse ingannevoli, come hanno dimostrato voltando le spalle a Grillo. Non credono al libro dei sogni ma non vogliono rinunciare a sognare. Sono disposti a stringere i denti purché il sacrificio serva a costruire un futuro migliore. Agli elettori non bastano la garanzia della continuità amministrativa e la promessa che il lavoro iniziato sarà completato. Per conquistare (o riconquistare) gli elettori occorre guardare oltre l’ostacolo e rigenerare con prospettive concrete la fiducia spenta dai tempi amari e da politici irresponsabili. Su questo versante sono mancati tanto Perri quanto Galimberti, l’uno per eccessivo pragmatismo, l’altro per soverchia idealità. Per il bene di Cremona ci vorrebbe un Galimperri. Stanotte sapremo chi vincerà la sfida. Il nuovo sindaco dovrà agire su un doppio binario. E’ indispensabile che si dedichi con identica determinazione ai grandi progetti e alla gestione ordinaria. L’impegno più urgente è quello del lavoro. La giunta uscente ha favorito l’insediamento di nuove imprese, agendo sulla leva fiscale. Questa è la direzione da seguire. Bisogna anche cogliere tutte le opportunità che il territorio offre, dalla creazione del polo tecnologico in collaborazione con l’università, allo sviluppo della vocazione culturale di Cremona, al potenziamento dell’agroalimentare in vista dell’Expo 2015. Senza perdere altro tempo, si dovrà riprogettare il centro di Cremona. Fermare l’esodo degli abitanti e dei commercianti è una condizione di sopravvivenza: una città che si svuota muore. Andrà ripensata e abbellita la zona a traffico limitato, senza trascurare le periferie. La sicurezza, soprattutto quella percepita, è un punto nevralgico, perciò bisogna favorire tutte le azioni di prevenzione e di contrasto della microcriminalità che competono al Comune. Altro tema scottante è l’ambiente, tornato al centro del dibattito politico da quando la Regione ha deciso lo spegnimento programmato del termocombustore. Cremona deve riscoprirsi leader anche su questo versante, proponendo soluzioni, anziché subire imposizioni. I nuovi inquilini del Comune trovano una città tutto sommato in ordine e un bilancio in pareggio. E’ un buon punto di partenza per la futura amministrazione e per tutti i cremonesi. Vittoriano Zanolli