Le elezioni incombono e all’improvviso le amministrazioni locali più distratte o paludate si scoprono reattive, attente ai bisogni del territorio e sollecite nel rispondere alle richieste della gente. Dai cilindri degli assessori spuntano i soldi che fino a ieri mancavano, si apronoi cantieri, si realizzano lavori attesi da tempo e se ne completano altri che parevano interminabili. In questi giorniCremona offre di sè uno spettacolo simile a quello di cinque anni fa, segno che cambiano direttori d’or - chestra e orchestrali ma la musica resta la stessa. Ancora non abbiamo visto ruspe in azione di notte, come nella primavera del 2009 quando la giunta cercò di recuperare consensi nella corsa contro il tempo sull’asse di via Dante e viale Trento e Trieste e delle piazze Risorgimento e Libertà che furono la Caporetto del centrosinistra. Assistiamo a una febbrile attività diurna che potrebbe diventare anche notturna nelle restanti quattro settimane di campagna elettorale. Si riasfaltano strade da anni ridotte in condizioni pietose, vengono rifatti i marciapiedi e aiuole abbandonate tornano a fiorire. E’ improbabile che il consueto attivismo di fine mandato, che caratterizza l’operato di giunte di vario colore, serva a spostare voti o a convincere una parte significativa di quella larga fetta di indecisi che il 25 maggio probabilmente risulteranno decisivi.
Ci sono invece interventi a forte impatto popolare e di grande visibilità che qualsiasi amministratore può realizzare e chedeve farese vuole lasciare un segno del suo lavoro. Pensiamo alle azioni finalizzate a contrastare la microcriminalità e a migliorare la sicurezza. Oggi ci sentiamo molto più esposti che in passato alle incursioni malavitose, peraltro aumentate in modo esponenziale. A peggiorare la qualità della vita anche in provincia non sono solo i frequentissimi reati contro il patrimonio ma anche la presenza aggressiva di gruppi di stranieri nullafacenti o che svolgono abusivamente attività commerciali. E’ diquesteore una preoccupante recrudescenza anche a Crema. Il parcheggio dell’o spedale di Cremona, piantonato da nigeriani, ambulanti e questuanti, è diventato un luogo sinistro, come lo sono altre aree di sosta e gli ingressi di vari supermercati dove spadroneggiano impunemente rappresentanti di diverse etnie.Nonè un problema di pelle o di provenienza: sono persone oggettivamente fastidiose o minacciose, a prescindere dalla loro origine. L’assessore alla Polizia municipale Francesco Bordi ha preso (finalmente) la decisione giusta. Davanti al nosocomio collocherà un presidio fisso di agenti che con la loro presenza costante terranno lontani i ‘v ucu mpr à’. Bisognerà intensificare la vigilanza, pubblica e privata, all’interno dell’ospedale, dove gli stranieri riparano per sfuggire ai controlli sinora effettuati in modo estemporaneo e dove si registra un consistente aumento dei furti.
Analoghe presenze fisse sono state annunciate nei parchi che famiglie e anziani hanno smesso di frequentare perché compagnie poco raccomandabili provenienti dall’Est europeo li hanno eletti a luoghi di ritrovo abituale. Sicurezza e legalità dovrebbero essere parole d’or - dine di tutti gli undici candidati sindaco di Cremona e di ciascun Comune della provincia. Sicurezza e legalità esprimono valori e urgenze comuni che una Lega Nord in flessione ha prontamente cavalcato e grazie ai quali sta rimontando nei sondaggi. Tutte le altre forze politiche sono più o meno in ritardo su queste necessità fondamentali. Un marciapiede sconnesso indispettisce. Un appartamento visitato dai ladri o un’aggressione generano paura, un sentimento con il quale non vogliamo né dobbiamo abituarci a convivere.