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25 giugno

Così un sindaco si gioca la rielezione

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

27 Giugno 2017 - 04:00

COSÌ UN SINDACO SI GIOCA LA RIELEZIONE

L'autovelox fisso in via Persico a Cremona

Dopo il diluvio di multe notificate nell'estate di tre anni fa e nei mesi successivi, col tempo l'autodromo di via Persico si è trasformato in una strada a lentissima percorrenza. Vuoi per le indicazioni a prova di non vedente che segnalavano la presenza dell'autovelox, vuoi perché tutti i cremonesi sapevano che al Maristella era in servizio permanente l'infernale macchinetta, lì ormai si viaggiava ben di sotto del limite di velocità consentita, I plurimultati procedevano a passo d'uomo: scottati dall'acqua calda temevano anche quella fredda. Solo chi veniva da fuori rischiava di finire in trappola. Per un insieme di fattori gli incassi erano crollati perciò in comune ci si è interrogati sull'utilità di quella postazione fissa. Il parere della polizia locale è stato risolutivo: l'impianto non serve più. Col nuovo semaforo collocato all'intersezione tra via Persico e via Santa Cristina e la migliore illuminazione dei tre passaggi pedonali con impianti semaforici a chiamata, si raggiunge l'obiettivo di rallentare il traffico e rendere più sicuro l'attraversamento della strada. E' ciò che chiedevano i residenti al Maristella. In quattro e quattr'otto l'autovelox è stato spento e se n'è deciso lo smantellamento. Resta il limite dei 50 chilometri orari che continuera a essere indicato dagli appositi pannelli ma senza foto né sanzioni. L'onda verde consentirà un flusso veicolare in sicurezza. Tutti i provvedimenti adottati oggi potevano essere presi prima del 27 maggio 2014, giorno in cui l'amministrazione Perri, sorda alle proteste della gente e degli stessi residenti in zona, diede il via alla strage.

Ci fu chi in un giorno collezionò una decina di multe. Piovvero i ricorsi, si costituì un comitato, si organizzarono assemblee e petizioni, ma anche l'amministrazione successiva tenne duro disattendendo le aspettative del comitato di quartiere che chiedeva risposte diverse alla decennale richiesta di impedire alle auto di sfrecciare in via Persico come sul circuito di Monza. Non occorreva essere esperti di traffico né politologi per cogliere l'assurdità di un autovelox collocato lontano dalle case e dagli incroci, in aperta campagna e in piena campagna elettorale. Fu uno degli argomenti che determinarono la sconfitta del centrodestra. Quell’installazione contribuì ad alimentare la sfiducia che da tempo serpeggiava in città su partite più importanti, ma forse meno percepite. Era evidente che l'autovelox era stato piazzato in quel punto per fare cassa. Quello di massimizzare gli introiti era lo scopo principale. Si mettevano le mani nelle tasche dei cittadini col pretesto di rendere più sicura una strada. Un’ipocrisia intollerabile che costò a Perri la rielezione. E’ sulle piccole cose che non funzionano, sui marciapiedi dissestati, sulle strade sporche, buie e insicure, sull'incapacità di ascoltare la gente che un sindaco e un’amministrazione si giocano la rielezione. Il ballottaggio odierno a Crema è un test sul gradimento del sindaco uscente Stefania Bonaldi più che un confronto tra il suo programma e quello dello sfidante Chicco Zucchi. Sul risultato influiranno altri fattori, quali la dimensione dell’astensione e i voti che al primo turno sono andati ad altri candidati e che non si sa dove finiranno. Ma una cosa è certa: stanotte sapremo quanto è empatica Stefania.

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