UNA VITTORIA DI TUTTA LA CITTÀ

Undici lunghissimi anni nel purgatorio della C danno alla promozione nella serie cadetta il sapore della liberazione da un incubo. Abbiamo contato i secondi che ci separavano dal fischio finale di una partita da psicodramma e da una promozione che solo una sorte maligna poteva negarci. E finalmente il fato non ha congiurato contro di noi com’è successo troppo spesso da quel lontano 2006 quando siamo retrocessi. In questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori e non è il caso di rivangare il passato. Oggi negli occhi e nel cuore abbiamo solo il grigiorosso. La vittoria di ieri premia la convinzione di una squadra motivata da un allenatore capace al quale la società ha dato fiducia anche quando l’Alessandria sembrava ormai imprendibile. Ci hanno creduto tutti, soprattutto Giovanni Arvedi. Grazie alla sua determinazione oggi quell’incubo è svanito e rivive il sogno grigiorosso. Lo stadio Zini palpitante e stracolmo che abbiamo visto ieri, con i distinti non più desolatamente deserti ma affollati, ci riporta a tempi lontani e a emozioni che oggi riproviamo. La Cremonese non è una squadra di calcio come ce ne sono tante: è un pezzo di storia della città alla quale appartiene. E’ un valore aggiunto per la nostra comunità. Abbiamo penato per la Cremo e adesso che ci ripaga delle frustrazioni e delle umiliazioni subite non dobbiamo dimenticare questo lunghissimo calvario. Le difficoltà temprano e aiutano a crescere, purché finita la festa non subentri l’amnesia collettiva e si dimentichino i sacrifici fatti. La promozione è un’opportunità da cogliere perché può servire per il tanto auspicato rilancio di una città spenta, che stenta a ritrovare se stessa. La vittoria conquistata sul campo ci sprona a cercare altre vittorie. Dobbiamo esserne consapevoli. Siamo in B ma non intendiamo fermarci qui. La Cremonese ha risvegliato il nostro orgoglio e ridato fiato alle nostre ambizioni, non solo sportive. Facciamo tesoro della lezione che ci ha dato.