L'ANALISI
23 Maggio 2016 - 12:43
Vola alto, molto alto l’Amministrazione comunale di Cremona. Vola talmente alto da perdere di vista i nei che imbruttiscono la città. Presa com’è dalle grandi questioni — costituzione dell’Area vasta, alleanze strategiche con altri centri lombardi, progetti di rigenerazione urbana —dimentica che i cittadini giudicano l’operato dei pubblici amministratori dalle piccole decisioni che giorno per giorno vengono prese o rinviate.
Ne dà un giudizio positivo o negativo in base alla sollecitudine nel rispondere alle richieste e alla capacità di risolvere i problemi, soprattutto quelli ordinari. Gli amministratori in carica dimenticano che la storica (perché senza precedenti) vittoria del centrodestra in città maturò sull’onda del malcontento per l’incompleta modifica della viabilità, una rivoluzione a metà che scontentò tutti. E non fa tesoro degli errori.
Basterebbe considerare il prezzo pagato dalla giunta Corada sulle direttrici viale Trento e Trieste-via Dante per maneggiare con cura via Giordano.Nelleore dipuntailtraffico è un problema oggettivo per i residenti di quella via ad alto scorrimento. La soluzione non è la Strada sud se si vuole preservare dal disastro ambientale la zona sulla quale la nuova arteria dovrebbe essere costruita. Non resta che cercare un compromesso che si può trovare parlando con la gente e ascoltandola. I comitati di quartiere hanno questo scopo. L’assessore Rosita Viola partecipa assiduamente alle riunioni, ma le delibere di giunta di rado recepiscono le richieste emerse da quegli incontri.
La rinascita dei quartieri è una delle decisioni più importanti che siano state prese per aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. I comitati servono se svolgono una funzionecritica e propositiva. L’esperienza insegna che basta ignorare le loro sollecitazioni per decretarne l’in utilità e segnarne la scomparsa. E’ già accaduto. Un’am m in istrazione come quella in carica, inclineall’autoreferenziali - tà, appare poco propensa a far propri i suggerimenti della gente.
Lo si vede dalla scarsa attenzione prestata alla cura dei parchi, perlopiù sporchi e mal frequentati. Le periodiche incursioni delle forze dell’ordine lasciano il tempo che trovano. E’ la presenza costante degli uomini in divisa ad allontanare in modo definitivo gruppi di persone che in quei luoghi spadroneggiano e spesso delinquono.
Crema ha reagito a quest’andazzo inasprendo lesanzioni perchi bivacca nei giardini. E’ una decisione che risponde a una precisa richiesta fatta dalle forze dell’ordine . Si proibisce l’uso dell’alcol nelle aree verdi urbane e si arriva all’allontanamento coatto dalla città delle persone non residenti che creano problemi. Tutti i comportamenti ritenuti scorretti vengono repressi.
L’obiettivo, a Crema come in ogni altro centro grande e piccolo della provincia, è migliorare la vivibilità urbana, soprattuttodeigiardini edeiparchi che sono frequentati principalmente dai bambini e dagli anziani. E’ questa la rigenerazione urbana che desideriamo. Il lassismoeun malintesosensodell’accoglienza hanno prodotto un evidente peggioramento della qualità della vita. Le varie iniziative finalizzate ad animare la città hanno poco senso se non sono anticipate da più efficaci misure di sicurezza e da tutti quegli interventi piccoli e grandi che i cittadini chiedono attraverso i comitati di quartiere e nelle lettere inviate al giornale.
E’ un classico delle campagne elettorali per le amministrazioni locali di ogni colore chiudere frettolosamente le buche in strada e sistemare i marciapiedi sconnessi. Sotto quest’aspetto, oggi Cremona offre uno dei peggiori biglietti da visita degli ultimi anni. L’Amministrazione, in altre faccende affaccendata, ha trascurato la manutenzione ordinaria. Ci auguriamo di non dover attendere le elezioni del 2019 per vedere le squadre di operai intenti a chiudere le buche.
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