Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Il posto fisso è un diritto ma adesso è un sogno

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

14 Giugno 2015 - 10:29

Il posto fisso è un diritto ma adesso è un sogno

Erano 6.528 i candidati che la mattina dello scorso 13 maggio hanno partecipa to alla prova di preselezione per un posto da infermiere all’Azienda sanitaria locale di Modena. Si sono dati appuntamento da tutt’Italia nei padiglioni del quartiere fieristico, come hanno fatto martedì al PalaRadi i 2.136 giunti da tutta la Penisola, isole comprese. Anche al maxi concorso di Cremona è in palio una sola assunzione, all’Ospedale maggiore. Pare che la molla che fa scattare migliaia di persone sia il tempo indeterminato. La possibilità remota di sfuggire alla precarietà spinge migliaia e migliaia di persone a sopportare i disagi e a sostenere i costi per partecipare a un concorso lontano da casa. Tutti sono disposti a migrare pur di avere il posto fisso. Cariche di aspiranti infermieri si registrano da anni e con regolarità. Le probabilità infinitesimali di vincere non scoraggiano i candidati. Investono tempo e denaro spostandosi da un punto all’altro dello Stivale col miraggio dell’assunzione. Sono perlopiù giovani. Tra di loro ci sono diversi cinquantenni che nonostante tutto sognano ancora il contratto a tempo indeterminato. Queste mobilitazioni di massa sfatano il luogo comune dell’italiano impigrito dal benessere e dalla sicurezza sociale, non più disposto a fare sacrifici per lavorare. Appena esce un bando, parte il tam tam su Facebook e sui social network. E’ vero che oggi solo gli stranieri svolgono alcuni mestieri: se non ci fossero gli indiani molte stalle chiuderebbero, in agri- coltura sono più numerosi i lavoratori stranieri degli italiani e le badanti vengono quasi esclusivamente dall’Est. Ma è altrettanto vero che una disoccupazione giovanile al 40 per cento e il licenziamento in età matura stanno cambiando l’approccio degli italiani al lavoro. Da un lato c’è più disponibilità ad accettare ciò che offre il mercato. Dall’altro il pubblico impiego si conferma il settore più ambìto, forse anche perché ancora protetto dall’articolo 18, cancellato in in ambito privato dalla riforma.

Si organizzano viaggi della speranza per uno stipendio da 1.300 euro al mese. Non sono molti, ma lo status di lavoratore dipendente dà l’accesso a garanzie fondamentali, come le ferie pagate, l’indennità di malattia, gli assegni famigliari e la possibilità di accendere un mutuo. Basta questo per capire come esista uno spartiacque tra chi ha il posto e chi non l’ha. Il mondo si ristruttura, i me- stieri cambiano e le nuove tecnologie distruggono le vecchie occupazioni. Difendere il lavoro sul posto di lavoro è impossibile. Lo dimostra il fatto che in sette anni abbiamo perso un milione e duecentomila posti. Il problema vero, come ha osservato il ministro Giuliano Poletti, è fare in modo che se una persona perde il posto lo possa ritrovare. Le peregrinazioni per l’Italia degli aspiranti infermieri dimostrano che i centri per l’impiego ancora non servono a ricollocare i disoccupati, pur avendo l’obbligo di registrarli e di fare loro una proposta di riorientamento. Ai fini della riassunzione ancora meno utili erano gli ammortizzatori sociali che davano un sussidio a chi era in mobilità nell’attesa teorica che il mercato ripartisse: per la serie ‘intanto ti aiuto, poi spero che te la cavi’. Il lavoro è il banco di prova più impegnativo per il governo Renzi, che con il Jobs act si gioca gran parte della sua credibilità. Non sappiamo se si sia finalmente invertita la tendenza alla precarizzazione e si stia ritornando al contratto a tempo indeterminato, come da qualche tempo in qua va ripetendo Poletti. Sappiamo invece che questo deve tornare ad essere il modo normale di assumere per un Paese socialmente avanzato come il nostro, con vantaggi per chi è assunto e per l’azienda che può investire a lungo termine su quel lavoratore.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400