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La povertà e la crisi sono i nodi, ma si parla di nozze gay

Gigi Romani

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14 Dicembre 2014 - 11:15

La povertà e la crisi sono i nodi, ma si parla di nozze gay

l Governo ha sventato l’ennesimo attacco alla casa. Ha bloccato l’aumento di Imu e Tasi con un emendamento alla manovra che proroga al 2015 le misure della legge di stabilità approvate nel 2013. La modifica sterilizza il rialzo del 6 per mille, dall’attuale 2,5, per la tassa sui servizi indivisibili. Senza questo provvidenziale ravvedimento, ancora una volta si sarebbe scaricato sui Comuni l’onere di riequilibrare i conti dello Stato. Come ha argomentato ieri il responsabile della finanza locale dell’Anci, Guido Castelli, dal Governo Monti in poi è prevalsa la pessima abitudine di tagliare i fondi ai Comuni e di cedere loro capacità di imposizione locale. E’ un trasferimento di responsabilità fiscali dal centro alla periferia che fa apparire buono lo Stato e cattivi i Comuni, costretti a tappare le falle aperte dal potere centrale. Ma forse è proprio quello che meritano quelle municipalità che sprecano tempo ed energie in di- scussioni marginali. Si discetta di temi che non sono motivo d’interesse centrale per i cittadini. In questi giorni un po’ in tutta Italia le forze politiche litigano sulla trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero e sul registro delle unioni civili. Dopo nove mesi di gestazione, la commissione statuto del Comune di Crema ha approvato il regolamento dell’albo che ora torna in consiglio comunale per la discussione e l’eventuale approvazione definitiva. Si è trattato di una decisione sofferta che ha visto la maggioranza dividersi e la minoranza insorgere.

A Cremona è abortito il tentativo di percorrere la stessa strada, sulla quale la maggioranza si sarebbe sicuramente spaccata, ed è prevalso il compromesso. Il sindaco dovrà solo sollecitare governo e parlamento a completare l’iter legislativo per l’emanazione di una norma specifica per regolare le unioni di fatto e le trascrizioni dei matrimoni tra per- sone dello stesso sesso celebrate all’estero. Un bel salvagente per Gianluca Galimberti. La maggioranza tiene perché la palla è finita in tribuna, cioè in parlamento. E di un’eventuale trascrizione delle nozze gay contratte all’estero si parlerà in commissione. Intanto coppie omosessuali e dintorni monopolizzano da giorni un dibattito politico circondato dal disinteresse quasi totale dei cittadini. Senza nulla togliere all’importanza dei diritti civili e della persona, dal testamento biologico alla legittimazione delle unioni di fatto, oggi le priorità sono altre, soprattutto per le municipalità, che operano a stretto contatto con i cittadini e dovrebbero avere piena consapevolezza delle difficoltà delle famiglie. Gli oziosi dibattiti dei consigli comunali sulla famiglia tradizionale ed estesa, sui matrimoni gay e sulle adozioni dei figli da parte delle coppie omosessuali — temi sui quali eventualmente deve legiferare il parlamento — richiamano le mozioni che si votavano anche a Cremona a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 contro gli Stati Uniti impegnati nella guerra in Vietnam. O a favore della scarcerazione di Nelson Mandela. E intanto si trascuravano i problemi della città. Chissà se con la stessa sollecitudine il consiglio comunale di Cremona discuterà del caso del disoccupato che vive da mesi senza acqua calda, luce e gas per un debito verso l’Aem di 1.200 euro. Bisogna attendere un altro ‘caso Zeppelin’, l’uomo che morì di stenti nel gelo della sua casa di Cremona perché ci si occupi dei veri problemi della città?

Vittoriano Zanolli

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