L'ANALISI
22 Giugno 2014 - 18:34
Mario Guidi all'assemblea della Libera a Cremona
CREMONA - «Dobbiamo essere rappresentativi e lo dobbiamo essere sempre perché questo è ciò che ci chiedono i nostri associati ed è ciò di cui l’agricoltura ha bisogno. Quindi ragioniamo su che cosa vuol dire essere rappresentanti e rappresentativi». L’ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi all'assemblea della Libera associazione agricoltori cremonesi. «Senza ideali — ha aggiunto — l’agricoltura non andrà da nessuna parte». Guidi ha fatto questa affermazione prendendo spunto dalla decisione di Federico Vecchioni, suo predecessore alla guida di Confagricoltura, di lasciare l’organizzazione per entrare nel Cda di Cai (Consorzi Agrari d'Italia), la rete di consorzi di Coldiretti. «Da questo microfono, Vecchioni paragonava Coldiretti alle tre scimmiette che a bordo strada prendono l’elemosina — ha ricordato Guidi —. E di quell’organizzazione diceva: chilometri zero, cervello zero, soldi zero. Io non sono così. Il mio mestiere è essere rappresentativo. Sempre». Alla critica formulata da Guidi si è associato il presidente della Libera Antonio Piva: «Da Cremona Vecchioni ha arringato spesso la base. Ha cavalcato le battaglie promosse da noi, che inizialmente non condivideva. Si è impadronito di azioni di protesta avviate in Lombardia. Gli ho dato fiducia e la mia amicizia, col rischio di entrare in conflitto col presidente Guidi. Noi siamo diversi. Io sono orgoglioso di essere italiano, ma sappiate che accanto al tricolore sventola la bandiera di Confagricoltura che mi resterà sempre nel cuore».
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