L'ANALISI
12 Maggio 2014 - 11:28
In tempi di crisi, per il piccolo risparmiatore è necessario poter contare su dei tassi di interesse vantaggiosi per depositare somme di denaro presso gli istituti di credito. Ma ci sono sempre più famiglie italiane che sono costrette a richiedere un prestito anche solo per poter affrontare le spese di tutti i giorni. Ormai, infatti, basta mettere le offerte di Prestitalia a confronto con quelle di IBL e così via per scegliere un finanziamento vantaggioso.
Eppure la – relativa – accessibilità a prestiti e finanziamenti in generale non aiuta le famiglie a sentirsi meno vulnerabili in questo periodo di grave incertezza finanziaria del paese. A confermarlo è il Genworth Index 2014, sondaggio che interroga circa 21 mila consumatori in tra Europa, America Latina e Asia riguardo la vulnerabilità economica e finanziaria del proprio paese. L’Italia si è aggiudicata un punteggio di 28, quasi ultima in Europa prima di Irlanda, Portogallo e Grecia.
Secondo la ricerca, più di un italiano su due (il 54%) si dichiara stressato dalle questioni economiche. Rispetto alla media europea che si stabilizza sul 57%, in Italia il 64% degli intervistati ha dichiarato di essersi trovato in difficoltà economiche almeno una volta durante l’ultimo anno e solo il 4% del campione ha dichiarato di sentirsi finanziariamente sicuro.
L’Italia non naviga certo in un mare di ottimismo e infatti il 25% degli italiani interpellati dalla ricerca di Genworth ritiene che la propria situazione economica andrà a peggiorare nel prossimo anno, contro un 13% che invece si dichiara positivo sul futuro. Forse proprio stando a queste percentuali, non sorprende il dato secondo cui circa un italiano su quattro (il 23%) abbia deciso recentemente di richiedere un prestito ad un istituto di credito. In Germania, che ha totalizzato un punteggio di 40, poco più di un cittadino su dieci si è visto costretto a chiedere un finanziamento.
Questo clima di vulnerabilità e incertezze ha aumentato inoltre la richiesta di assicurazioni e previdenze di tutti i tipi e lo stress causato dai problemi economici tocca maggiormente il sud e le isole, dove a risentire della crisi finanziaria sono rispettivamente il 61% e il 62% delle famiglie. Al nord invece questa percentuale scende di poco, registrando un 46% per le famiglie del nord est e 50% per gli italiani che vivono al centro. Per fare un confronto con il resto d’Europa basti pensare che la Finlandia ha un “tasso di stress” del 27%, mentre la Svezia del 24%.
Per quanto riguarda invece la situazione globale, la Cina guida la classifica con un punteggio di 69. I paesi europei, invece, si dimostrano estremamente eterogenei, a partire dalla Gran Bretagna con un punteggio di 41 per arrivare alla Grecia che registra la performance peggiore totalizzando zero. I paesi del nord Europa distanziano di gran lunga gli altri, con la Norvegia a 64 punti e la Svezia a 53 e guadagnandosi così le prime posizioni insieme ai paesi latinoamericani con una media punteggio di 57 e, come già detto, la Cina.
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