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Comprare casa con un mutuo è sempre più difficile: colpa delle tasse

Mercato immobiliare fermo per colpa delle tasse: imposizione fiscale raddoppiata con la crisi e comprare casa con un mutuo è sempre più difficile

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

12 Maggio 2014 - 11:28

MUTUO

Negli ultimi anni sono molte le giovani coppie che si chiedono come comprare casa con un mutuo conveniente e sostenibile. Mettendo i mutui on line più vantaggiosi a confronto si può sicuramente risparmiare, ma anche così il pagamento delle rate rimane un pesante fardello sul bilancio familiare. Il problema? La diffidenza delle banche a concedere prestiti e le tasse sugli immobili che dall’inizio della crisi risultano raddoppiate: la Cgia di Mestre ha calcolato che nel 2014 si pagheranno 4,6 miliardi in più rispetto al 2013.

Prima Ici, poi Imu e adesso Imu più Tasi (tributo per i servizi indivisibili) e Tari (tassa sui rifiuti): questa la complessa metamorfosi dell’imposizione fiscale sulla casa che mette molte famiglie (e imprese) in ginocchio. “L'Imu è stata introdotta nel 2011 nell'ambito del federalismo fiscale municipale dopo l'esenzione dall'Ici disposta nel 2008 – ha dichiarato a Casa24 de IlSole24Ore Elena Cardani, Tax director di Sts Deloitte – Sono stati inoltre innalzati i moltiplicatori da applicare alle rendite catastali per calcolare la base imponibile. Da ultimo la legge di stabilità 2014 ha reso permanente l'Imu, tranne che per le abitazioni principali non di lusso, e comprende la Tasi e la Tari”.

Insomma, fra proclami da campagna elettorale e leggi finanziarie, gli italiani hanno visto cambiare il nome della tassa sulla casa più volte, ma il contenuto è sempre praticamente lo stesso. L’abitazione, da primo investimento e maggior patrimonio di una famiglia, diventa un peso economico quasi insostenibile e si continua a pagare di più. Come detto si calcola che le tasse sugli immobili siano praticamente raddoppiate negli ultimi 5-6 anni e così afferma Stefano Simontacchi, dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, sempre a Casa24: “In linea generale l'imposizione è aumentata principalmente con l'Imu che ha duplicato la tassazione indiretta sulla proprietà, introducendo una sorta di patrimoniale sulla componente immobiliare”.

Analizzando nel dettaglio i dati diffusi dalla Cgia di Mestre nel 2014 si pagheranno circa 32,5 miliardi di euro di tasse sulla casa fra Imu, Tasi e Tari, praticamente 4,6 miliardi in più rispetto al 2013. Secondo Sts Deloitte queste cifre faranno scalare all’Italia la classifica dei Paesi più cari per quanto riguarda la fiscalità immobiliare: per una prima abitazione di 100 mq nel centro di Roma, infatti, si pagheranno circa 1.500 euro di tasse che salgono a circa 3.500 nel caso di una seconda casa.

In Europa, più cari di noi, ci sono soltanto Danimarca, Regno Unito e Finlandia, mentre Paesi come Cipro, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Slovenia non arrivano neanche a cento euro di tasse. Insomma, il messaggio è chiaro, se volete investire nel mattone non fatelo in Italia, anche se con la crisi del mercato immobiliare i prezzi si sono abbassati drasticamente.

Come anticipato, quindi, il possesso di una casa rappresenta un costo per una famiglia piuttosto che un patrimonio stabile. Il rischio per chi ha difficoltà economiche, infatti, è quello di perdere la casa, mentre solo i lavoratori con più alto reddito potranno sopperire a spese così ingenti. Di questa opinione anche Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, che ha commentato così i dati per il 2014: “Un tempo l'acquisto di una abitazione o di un altro tipo di immobile costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un peso fiscale insopportabile”.

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