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Internet e i social network aiutano a combattere l’alcolismo giovanile

Tramite il collegamento ad internet e grazie ai social network, i giovani si allontanano dall’alcool: lo dice uno studio australiano

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

12 Maggio 2014 - 11:28

Internet e i social network aiutano a combattere l’alcolismo giovanile

 

Che i mass media avessero preso il sopravvento nella vita quotidiana delle persone era ormai assodato: se nei primi anni era la tv ad sortire questo effetto, adesso è internet ad essere al centro di tutto. In Italia le persone collegate alla rete sono sempre di più e gli operatori di telefonia hanno cavalcando l’onda e hanno ampliato le loro offerte e i loro tariffari, come nel caso dell’operatore Telecom, Tiscali, Fastweb e così via.

Adesso infatti, che si sia in mobilità o ci si colleghi da una postazione fissa, trovare la migliore offerta per l’adsl è ancora più semplice e i consumatori possono soddisfare la loro esigenza primaria che è quella di potersi collegare alla rete ed essere “connessi” con il resto del mondo.

Ad avere un ruolo centrale in questa esigenza comune sono i social network: la nuova espressione della società è tutta racchiusa nei siti in cui la gente è social e lo è attraverso lo schermo di un pc o di uno smartphone.

Il tempo speso sui social network, infatti, è sempre di più e oltre ad incrementare lo sviluppo di business attorno al loro utilizzo (si pensi a quante aziende adesso lavorano su Facebook o comunque utilizzano i social network sites per ottenere tutte le informazioni di mercato) hanno reso questo strumento un punto di partenza per l’analisi delle dinamiche socio-comportamentali degli utenti.

Un esempio arriva da uno studio australiano sul rapporto dei giovani con l’alcool ai tempi dei social network e che ha cercato di dimostrare come questi siti servano ad aiutare i ragazzi ad allontanarsi dall’alcool.

Secondo lo studio infatti, negli ultimi dieci anni ci sarebbe stato un cambiamento da parte dei giovani nell’uso dell’alcool e in Australia, che è uno dei paesi in cui questo tasso è sempre stato alto, è un dato positivo.

Gli esperti dicono che una buona parte del merito possa andare ad internet e al tempo che gli adolescenti dedicano alla navigazione online sui social network: sarebbero Facebook, Twitter e SnapChat a salvare i giovani australiani dal pericolo dell’alcolismo.

La ricerca è stata condotta dall’Università del Nuovo Galles del sud e ha dimostrato come adesso, il 50% dei giovani dai 14 ai 17 anni si astenga all’alcool mentre questa percentuale era al 33% nel 2001. E lo stesso trend è stato riscontrato anche per l’utilizzo delle droghe illecite.

Sulla rivista Addiction, il responsabile dello studio Michael Livingston, che lavora al Centro di ricerca su droghe e alcool dell’ateneo, ha scritto che “Andare online è un’attività che si impossessa dello spazio prima occupato dal bere e dai party e che è un potenziale lato positivo del “tempo davanti a uno schermo”. Con tante cose che si dicono su Facebook, questo può essere un reale lato positivo”.

Tra gli altri fattori presi in considerazione dagli studiosi, comunque, ci sarebbe una maggiore consapevolezza dei danni che causa l’abuso dell’alcool e l’immigrazione di persone che provengono da paesi in cui non è consuetudine consumare alcolici. I due terzi dei ragazzi che vivono in famiglie dove non si parla l’inglese, infatti, non beve alcool.

In generale, l’Ufficio di Statistica fa sapere che il consumo totale di alcool è sceso nel 2013 nei ragazzi fino a 17 anni: i ragazzi di 15 anni australiani, infatti, hanno consumato una media di 9 litri di alcool, contro una media di birra che è stata la più bassa degli ultimi 67 anni.  

 

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