L'ANALISI
06 Maggio 2014 - 22:15
CREMONA - Sono 88 le aziende operanti nel settore dell'autostrasporto 'cancellate' dalla crisi negli ultimi due mesi in provincia di Cremona. E' questo il dato, allarmante, emerso nel corso dell’assemblea degli autotrasportatori CNA Fita. Assemblea che
Gli autotrasportatori hanno lanciato un forte all'appello alle istituzioni e alle associazioni. "Alcune associazioni hanno abdicato al loro ruolo di rappresentanza e tutela, dando l’impressione di essere più attente agli equilibri politici e di potere interno più che ai drammi ed ai problemi che stanno vivendo le aziende. La politica deve prendere posizione soprattutto contro quei soggetti che invitano le nostre imprese a licenziare i dipendenti e trasferire le sedi nell’est europeo o assumere personale dell’est che costa il 50% in meno di un italiano".
Gli esponenti della Cna analizzano la situazione del settore dell'autostrasporto e individuano uno dei problemi principali della crisi attuale: la presenza di concorrenza straniera. “Il trasporto italiano è marginalizzato dalla costante e ingombrante presenza di stranieri ai quali è permesso quasi tutto (la statistica desolante dei controlli e delle sanzioni della polizia stradale ne è la drammatica conferma) mentre a noi Italiani spesso un minuto di guida in più o l’assenza della scheda di trasporto, responsabilità quasi sempre a carico del committente, ti costa il fermo del veicolo. Due pesi, due misure inaccettabili. A fronte della facoltà concessa ma spesso abusata alle aziende nate nei Paesi dell’Est o esterovestite che operano costantemente in Italia, di svolgere attività di trasporto applicando ai lavoratori i contratti, la contribuzione sociale e assicurativa dei Paesi in cui hanno sede legale, la CNA Fita chiede l’omogeneità fiscale, del costo del personale, del costo del gasolio e delle regole".
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