L'ANALISI
26 Febbraio 2014 - 19:31
ROMA - Scatta da sabato un nuovo aumento dell’accisa sulla benzina, che passa da 728,40 euro per mille litri a 730,80, con un aumento di 0,24 centesimi al litro, e di quella sul gasolio, da 617,40 a 619,80 per mille litri (+0,24): considerando anche l’Iva ai prezzi attuali l’aumento è di 0,34 centesimi. L’aggravio era stato previsto ad agosto dello scorso anno come copertura finanziaria per diverse voci del decreto Fare, tra cui la nuova legge Sabatini. L’aumento resta in vigore fino al 31 dicembre.
Le stime della Cgia di Mestre. L'aumento dei carburanti porterà, nel periodo considerato tra il 2010 e il 2014, ad una crescita di 257 euro per un’auto a benzina e a 388 euro per un’auto diesel che percorre 15.000 chilometri all’anno. La stima è fatta dagli artigiani della Cgia di Mestre che rileva come dal 2010 le accise sono aumentate 10 volte e l'Iva due. Oltre alle famiglie, saranno colpite anche alcune categorie professionali come i taxisti, gli autonoleggiatori, gli agenti di commercio e i trasportatori. Con il nuovo aumento, segnala la Cgia, dal prossimo week-end fare il pieno ad un’autovettura costerà ancora di più con l'incremento medio annuo in capo a una famiglia italiana con un’auto a benzina che percorre mediamente 15.000 Km all’anno di 13 euro, mentre per un’autovettura alimentata a gasolio l'aumento sarà di 17 euro. Questi aumenti sono riconducibili al fatto che in questi ultimi cinque anni le accise sui carburanti sono state ritoccate ben 10 volte, mentre l’Iva è stata aumentata due volte. Il ritocco che scatterà sabato prossimo, fa notare la Cgia, è stato previsto dal cosiddetto «Decreto del fare», approvato dal Governo Letta nel giugno dell’anno scorso. Questo aumento delle accise, pari a 2,40 euro ogni 1.000 litri consumati, garantirà, secondo le stime, 75 milioni di euro di gettito che finanzierà alcuni interventi per il rilancio dell’economia.
I conti di Assopetroli Assoenergia. Da sabato prossimo e fino al 31 dicembre 2018 i cittadini italiani, al netto delle addizionali regionali, subiranno una pressione fiscale attraverso l’aumento delle accise sui carburanti per autotrazione di ben 1,18 miliardi di euro, ai quali devono aggiungersi altri 260,26 milioni di euro di Iva (calcolata sulle accise) per un valore complessivo di circa 1,44 miliardi di euro. È il calcolo effettuato da Assopetroli Assoenergia. Sono infatti diverse le misure varate con un aumento dell’accisa già decisa, come quella che scatta dal 1 marzo per finanziare il decreto fare, o inserito come clausola di salvaguardia nel caso le coperture previste non dovessero essere a disposizione, come per la cancellazione della seconda rata Imu del 2013, legata agli incassi dalla sanatoria sui videopoker e al maggior gettito Iva per il pagamento dei debiti pregressi delle PA.
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