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Porte aperte al Consorzio di Bonifica Navarolo

Dal 18 al 26 maggio possibilità di visitare gli impianti di San Matteo e Gazzuolo

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14 Maggio 2013 - 20:08

Porte aperte al Consorzio di Bonifica Navarolo

Lazzari, Ardenghi, Belletti e Daolio

E per la produzione di energia elettrica presto un impianto fotovoltaico e centraline minidro per sfruttare i piccoli salti presenti nelle canalizzazioni irrigue

CASALMAGGIORE — Porte aperte al Consorzio di bonifica Navarolo in occasione della ‘Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione’, in programma da sabato 18 a domenica 26 maggio, organizzata dall’Associazione nazionale delle bonifiche italiane. Il tema di quest’anno è ‘Risorse naturali: energia per il territorio’. Secondo quanto hanno spiegato il presidente Guglielmo Belletti, il vicepresidente Luigi Ardenghi, il direttore Giulio Daolio e il capo settore amministrativo Giampietro Lazzari, «l’iniziativa ha l’obbiettivo di coinvolgere le persone per far loro conoscere le attività della bonifica, che si articolano nei settori della salvaguardia idraulica e dell’irrigazione» (rispettivamente attraverso reti di 700 e di 1200 chilometri di canali, nda)».

Anche quest’anno sarà possibile effettuare visite guidate su prenotazione all’impianto idrovoro di San Matteo delle Chiaviche, sede del Centro di interpretazione e di documentazione dell’Ecomuseo di Viadana, Commessaggio, Dosolo, Gazzuolo, previa prenotazione telefonica al numero 0375-42109 (uffici del Consorzio). All’Ecomuseo è stata recentemente installata una nuova attrezzatura multimediale, con quadri obbiettivo, che consente tra l’altro di visionare filmati storici relativi alla realizzazione delle opere e degli impianti idrovori consortili. Domenica 19 e domenica 26 le visite guidate potranno avvenire senza necessità di prenotazione. Il 19 è anche prevista la manifestazione ‘Per Corti e Cascine’ promossa dal Consorzio Agrituristico Mantovano. 

«La visita all’impianto di San Matteo sarà limitata ad alcune zone dell’impianto per la presenza di cantieri di lavori riguardanti il rifacimento dell’impermeabilizzazione della terrazza di copertura dell’impianto e il montaggio di una idrovora, recentemente riparata. Nemmeno la vecchia centrale termoelettrica a servizio dell’impianto sarà accessibile, a causa del terremoto del maggio 2012 che l’ha danneggiata». Sarà comunque aperto anche il pregevole impianto idrovoro delle Roncole di Gazzuolo, in località ‘Bocca Alta’, a non oltre cinque chilometri dall’impianto di San Matteo. «Prossimamente abbiamo intenzione di far conoscere il Consorzio anche ai sindaci del territorio», anticipa il presidente. I Comuni che fanno capo al Navarolo, tra le province di Cremona e di Mantova, sono 25. «Il Navarolo — osserva Daolio — è il consorzio più meccanizzato, grazie all’altissima densità di impianti idrovori e di sollevamento. Apparati necessari, vista la nostra collocazione geografica». 

La settimana della bonifica quest’anno sarà l’occasione per sottolineare l’impegno dei consorzi sia nel campo della sostenibilità ambientale che in quello per la produzione delle energie rinnovabili. Un tema assolutamente attuale per il Navarolo che, oltre a dover dipendere ‘massicciamente’ dalle condizioni meteo, «purtroppo è un grande consumatore di energia elettrica, che viene usata per l’alimentazione degli impianti di sollevamento dai fiumi nel periodo estivo e per l’alimentazione di quelli idrovori di prosciugamento nel restante periodo dell’anno», osservano Belletti, Ardenghi, Daolio e Lazzari. La scorsa estate gli impianti furono in funzione ininterrottamente per 110 giorni. E peggio andò nel 2011. 

Per ridurre i fortissimi costi dell’energia, il Consorzio ha allo studio la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 110 Kilowatt di picco. I pannelli verranno collocati sulla copertura dell’ex centrale termoelettrica di San Matteo. Il parere positivo di massima della Sovrintendenza è già stato acquisito. A questa iniziativa si affiancherà uno studio per la realizzazione di centraline di produzione minidro in grado di produrre energia dai piccoli salti presenti nelle canalizzazioni irrigue. «In un territorio che presenta una cadenza naturale di soli venti centimetri per chilometro sono improponibili impianti diversi di natura tradizionale, che richiedono portate elevate qualora siano molto piccoli i salti disponibili».

 <CF103>La settimana della bonifica quest’anno sarà l’occasione per sottolineare l’impegno dei consorzi sia nel campo della sostenibilità ambientale che in quello per la produzione delle energie rinnovabili. Un tema assolutamente attuale per il Navarolo che, oltre a dover dipendere ‘massicciamente’ dalle condizioni meteo, «purtroppo è un grande consumatore di energia elettrica, che viene usata per l’alimentazione degli impianti di sollevamento dai fiumi nel periodo estivo e per l’alimentazione di quelli idrovori di prosciugamento nel restante periodo dell’anno», osservano <CF104>Belletti</CF>, <CF104>Ardenghi</CF>, <CF104>Daolio</CF> e <CF104>Lazzari</CF>. La scorsa estate gli impianti furono in funzione ininterrottamente per 110 giorni. E peggio andò nel 2011. Per ridurre i fortissimi costi dell’energia, il Consorzio ha allo studio la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 110 Kilowatt di picco. I pannelli verranno collocati sulla copertura dell’ex centrale termoelettrica di San Matteo. Il parere positivo di massima della Sovrintendenza è già stato acquisito. A questa iniziativa si affiancherà uno studio per la realizzazione di centraline di produzione minidro in grado di produrre energia dai piccoli salti presenti nelle canalizzazioni irrigue. «In un territorio che presenta una cadenza naturale di soli venti centimetri per chilometro sono improponibili impianti diversi di natura tradizionale, che richiedono portate elevate qualora siano molto piccoli i salti disponibili».</CF><CF102> (d.baz.)La settimana della bonifica quest’anno sarà l’occasione per sottolineare l’impegno dei consorzi sia nel campo della sostenibilità ambientale che in quello per la produzione delle energie rinnovabili. Un tema assolutamente attuale per il Navarolo che, oltre a dover dipendere ‘massicciamente’ dalle condizioni meteo, «purtroppo è un grande consumatore di energia elettrica, che viene usata per l’alimentazione degli impianti di sollevamento dai fiumi nel periodo estivo e per l’alimentazione di quelli idrovori di prosciugamento nel restante periodo dell’anno», osservano <CF104>Belletti</CF>, <CF104>Ardenghi</CF>, <CF104>Daolio</CF> e <CF104>Lazzari</CF>. La scorsa estate gli impianti furono in funzione ininterrottamente per 110 giorni. E peggio andò nel 2011. Per ridurre i fortissimi costi dell’energia, il Consorzio ha allo studio la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 110 Kilowatt di picco. I pannelli verranno collocati sulla copertura dell’ex centrale termoelettrica di San Matteo. Il parere positivo di massima della Sovrintendenza è già stato acquisito. A questa iniziativa si affiancherà uno studio per la realizzazione di centraline di produzione minidro in grado di produrre energia dai piccoli salti presenti nelle canalizzazioni irrigue. «In un territorio che presenta una cadenza naturale di soli venti centimetri per chilometro sono improponibili impianti diversi di natura tradizionale, che richiedono portate elevate qualora siano molto piccoli i salti disponibili».</CF><CF102> (d.baz.)

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