ROMA - «Vogliamo che le proposte del Parlamento europeo sulla nuova riforma della Politica agricola comune prevalgano in sede di trilogo e in questo chiediamo l'impegno e l'aiuto al presidente della Commissione De Castro». È quanto ha detto questa mattina il presidente dell'Alleanza delle cooperative agricole Maurizio Gardini, a nome di Agrinsieme, il coordinamento tra le organizzazioni agricole (Cia e Confagri) e le centrali cooperative, rivolgendosi a De Castro, nell'ambito di un incontro per fare il punto sulla riforma in vista della fase finale della Pac che si aprirà l'11 aprile. Nonostante riconosca sia stato fatto qualche passo avanti, ad Agrinsieme non piace la posizione che verrà portata dal Consiglio europeo, in particolare per quanto riguarda le misure di mercato (regolamento Ocm unica).
Altro punto negoziale su cui le organizzazioni agricole e le centrali cooperative hanno trovato un'intesa è il giusto equilibrio tra la definizione di agricoltore attivo, professionale e rivolto al mercato ed il sostegno ai piccoli agricoltori. Analoga ricerca di equilibrio dovrà essere condotta anche sul tema del greening, dove si punta a far coesistere le corrette pratiche agronomiche per la tutela dell'ecosistema ed il mantenimento dei livelli produttivi. «Rispetto alle misure di mercato e al secondo pilastro - ha spiegato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - l'attenzione di Agrinsieme è rivolta all'ottenimento di adeguati strumenti di politica agricola settoriale e di promozione dello sviluppo delle aree rurali. E, soprattutto, di sostegno all'aggregazione a favore di Organizzazioni dei Produttori 'attive', effettivamente costituite da agricoltori e finalizzate alla commercializzazione della produzione dei propri soci». Tra le priorità Agrinsieme segnala, infine, la semplificazione amministrativa e il rafforzamento di tutte le misure che riguardano la gestione del rischio come assicurazioni e fondi mutualistici.
«Tutto è ancora da decidere, il negoziato inizia l'11 aprile quando partiranno gli incontri tra Parlamento, Consiglio e Commissione Europea». Lo ha detto il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. «Vedremo se ci sarà una volontà da parte della Commissione ad aiutarci a trovare un accordo si prospettano tre mesi di intenso lavoro, ma bisogna lavorare insieme, perchè il singolo ministro o la singola organizzazione in questa fase conta poco». Secondo De Castro desta qualche preoccupazione la questione delle colture arboree su cui c'è uno spostamento di interessi verso il nord Europea, le misure legate al greening, gli aiuti accoppiati e quelli destinati ai giovani. Il presidente ha ricordato, infine, che «sono quattro i testi legislativi su cui dovremo trovare un'intesa, oltre 300 miliardi di euro le risorse sul piatto nei prossimi 7 anni ed è evidente che gli interessi sono fortissimi; una cosa è certa - ha concluso - non abbiamo alcuna fretta di fare le cose fatte male e noi come Parlamento difenderemo il nostro mandato negoziale».