L'ANALISI
06 Febbraio 2018 - 08:16
CREMONA - A tempo quasi scaduto, visto che mancano solo nove giorni al subentro della nuova concessionaria, ieri non è bastata una vera e propria maratona — oltre sette ore di riunione, la metà delle quali di confronto interno alle organizzazioni sindacali — per raggiungere una difficile intesa tra i rappresentanti dei lavoratori di CentroPadane e i vertici di Autovia Padana in merito alle modalità di trasferimento del personale.
Dopo una lunga fase di stallo e di contrapposizione apparentemente inconciliabile tra le parti, si puntava comunque sull’appuntamento fissato per il primo pomeriggio presso il quartier generale di San Felice per raggiungere un accordo che permettesse di dare la necessaria tranquillità all’ambiente, in vista di una novità così significativa.
Non è andata così. E alla fine, i problemi sono maturati nel versante sindacale. Autovia Padana, infatti, ha posto come ultima offerta quella di assicurare ai lavoratori il passaggio diretto, di fatto con tutte le garanzie connesse, a patto però di non fare riferimento all’articolo 2112 del codice civile, che disciplina queste situazione ed è richiesto espressamente anche dal contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria.
La concessionaria subentrante ha offerto come alternativa la formula della ‘cessione di contratto’, accordo fra le due concessionarie e ciascun singolo dipendente. Una ‘mediazione’ tra le due ipotesi in campo che ha finito per spaccare i sindacati: con Cisl, Uil, Sla Cisal e Ugl disposte a firmare su quella base pur di uscire dall’empasse e la Cgil apparsa irremovibile, per una questione ‘politica e di principio’.
Rinunciare ad un saldo ancoraggio alla normativa vigente e al contratto collettivo nazionale di lavoro — questa, secondo indiscrezioni, la tesi sostenuta dalla Filt — non preparerebbe nulla di buono; creando anzi un pericoloso precedente, reso potenzialmente ancora più ‘pesante’ dato che si accompagna al passaggio da una società sostanzialmente controllata dagli enti pubblici (come CentroPadane) ad un gruppo privato come è quello che fa capo a Gavio.
Nonostante una lunga discussione, i sindacalisti non sono riusciti a raggiungere l’intesa e non c’è stata quindi la firma cui puntava Autovia Padana.
Tutta l’attenzione si concentra quindi sull’incontro di questo pomeriggio, dal quale dovrebbe in ogni caso arrivare l’ultima parola su questa controversa vicenda. Anche se, forse mai come in questo caso, il condizionale è d’obbligo.
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