L'ANALISI
01 Luglio 2016 - 14:55
L'ingresso della Cima Riparazioni di Bozzolo
BOZZOLO - Conferma da parte dei legali dell’azienda dell’attivazione presso il ministero della procedura per la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi; inizio quindi dell’iter per l’ottenimento dell’anticipo sociale per i dipendenti in attesa dell’erogazione della cassa integrazione; impegno delle parti a ritrovarsi quanto prima per vedere di risolvere il problema legato al periodo di mancata copertura di stipendio e contributi tra il 13 giugno (data in cui è scaduta la cassintegrazione in deroga) e il 30 luglio, momento in cui presumibilmente scatterà la Cigs (per legge parte un mese dopo la richiesta che in questo caso sarebbe stata fatta il 29 giugno).
Questi i punti salienti emersi nel corso del tavolo istituzionale sulla crisi della Cima di Bozzolo. Un incontro sollecitato dalle organizzazioni sindacali e che ha visto la partecipazione della vice presidente della Provincia Francesca Zaltieri, del prefetto Carla Cincarilli e di consulenti che stanno assistendo l’azienda in questa delicata fase. Durante il confronto è anche stato comunicato dal pool di avvocati che stanno assistendo la Cima che la proceduta di mobilità precedentemente aperta, verrà revocata per un vizio formale e ne verrà attivata una nuova.
Da parte delle organizzazioni sindacali è stato ribadito l’impegno e l’interesse di tutti a fare in modo che la Cima possa ripartire. Il numero degli esuberi stimati dal piano di rientro dell’azienda è di 31 dipendenti.
“Ci facciamo portavoci dei timori e delle preoccupazioni di decine di famiglie che da tempo non percepiscono uno stipendio e che vedono tanta incertezza nel futuro della società” hanno spiegato la vice presidente Zaltieri e il prefetto Cincarilli, unitamente al sindaco di Bozzolo Nolli che non potendo partecipare all’incontro aveva mandato un messaggio scritto di solidarietà ai lavoratori.
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