L'ANALISI
VIADANA
02 Febbraio 2016 - 21:10
VIADANA - La Composad chiude a tempo indeterminato e lascia a casa, in cassa integrazione a zero ore, 185 dipendenti sino a quando non sarà risolta la vertenza con i soci-lavoratori della cooperativa Viadana Facchini, che all’interno dell’azienda del Gruppo Saviola si occupano dell’imballaggio dei mobili, in sciopero da sei giorni. La decisione è arrivata, improvvisa e inattesa, nella serata di martedì 2 febbraio. Tutto mentre sembrano aprirsi spiragli nella trattativa sindacale.
«Con grande rammarico, causa l’assoluta impossibilità a svolgere le normali attività logistiche e produttive, abbiamo comunicato alle RSU, alle confederazioni sindacali ed alla Prefettura che siamo costretti a chiudere l’azienda a tempo indeterminato sino a quando la situazione non sarà tornata alla più completa normalità», spiegano i vertici della società. Il motivo di tale decisione va cercato nel blocco al transito di tutte le merci effettuato dai dipendenti della cooperativa in sciopero iniziato giovedì scorso. «In queste condizioni non siamo in grado di continuare», spiega il presidente del Gruppo Alessandro Saviola.
La Composad spiega le conseguenze di sei giorni di blocco ai cancelli dell’azienda: «Non possiamo produrre né consegnare ai clienti i mobili ordinati, con conseguenze economiche calcolate in milioni di euro di mancate vendite. La nostra clientela è costituita dai principali marchi della grande distribuzione europea e mondiale e per essa è incomprensibile quanto sta accadendo».
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