L'ANALISI
23 Giugno 2015 - 17:40
I mutui sono sempre al centro di discussioni nell’ultimo periodo. Le richieste sono in continuo aumento, segno della ritrovata fiducia che gli italiani hanno nella ripresa economica. Sono quindi sempre più coloro che, dopo aver messo i mutui di Barclays a confronto con quelli di CheBanca!, IBL Banca e degli altri istituti per trovare il finanziamento più adatto alle proprie esigenze, richiedono una nuova erogazione. Tuttavia a seguito del Jobs Act è lecita una domanda: quale banca sarà disposta a concedere un mutuo a chi lavora senza tutele a lungo termine?
Il connubio Mutui-Jobs Act
Agli oppositori del Jobs Act ha risposto il Premier Matteo Renzi, che ha provveduto a rincuorare i giovani, in attesa di riscontri ufficiali. Aspettando quindi dichiarazioni ufficiali, l’Osservatorio SuperMoney ha deciso di interpellare le banche sul connubio Jobs Act-Mutui. In sostanza, agli istituti è stato chiesto se esistessero disparità di trattamento tra un mutuatario con contratto a tutele crescenti e uno dotato di contratto a tempo indeterminato tradizionale.
Per trovare una risposta a questo interrogativo, 5 istituti di credito – Banca Sella, CheBanca!, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e UniCredit – hanno realizzato le rispettive simulazioni di mutuo, ipotizzando che il richiedente avesse il seguente profilo: under 30, RAL (Reddito Annuo Lordo) 25mila euro, contratto a tutele crescenti, immobile oggetto della richiesta del valore di 200mila euro. In tutti i casi la risposta è stata la stessa: la concessione del mutuo non può essere negata a causa della tipologia di contratto di lavoro. Inoltre nessun istituto ha chiesto la firma di un garante.
In attesa dei dati ufficiali
Fatta questa verifica, bisogna solo attendere dati ufficiali, che al momento è impossibile ottenere. Il Jobs Act infatti è diventato legge lo scorso 4 marzo, e i contratti di lavoro solitamente prevedono un periodo di prova della durata di due mesi, durante i quali le procedure legate ai mutui non possono essere eseguite. Al momento quindi ci si può solamente basare sulle dichiarazioni di Renzi, del Ministro del Lavoro Poletti e del presidente dell’Abi Patuelli, un trittico che cerca di rassicurare i cittadini.
A questo punto lo scenario non appare più grigio come in precedenza. I giovani ricominciano a pensare all’acquisto di una casa di proprietà, sfruttando anche i tassi d’interesse che sono in continuo calo, secondo i Bollettini di Bankitalia. Resta solo da attendere l’evoluzione della situazione.
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